venerdì, Aprile 26, 2024
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Parecchi ciclisti raggiungono il Garda, con le biciclette collocate sul tetto delle automobili, per poi lasciare l’autovettura parcheggiata negli appositi spazi.

In bici per la Valtenesi

Il caro benzina, gli inviti che vengono quotidianamente formulati da più parti per cercare di ridurre l’inquinamento d’aria. Anche questi possono essere validi motivi per far diventare sempre più amica la bicicletta. Nelle zone meno frequentare dalle automobili, come le strade dell’alta Valtenesi, le piste riservate ai ciclisti e ai pedoni che tra il Naviglio Grande ed il fiume Chiese portano a Gavardo (nonché quelle dell’entroterra gardesano che si estende tra Calvagese, Muscoline, Carzago), su queste strade si vedono sempre più ciclisti, che non sono impegnati ad allenarsi per gare, ma per salutari passeggiate in zone tranquille costellate dal verde delle campagne e delle colline. Sono ancora poche, rispetto alle richieste, le località della provincia dove esistono piste ciclabili e la Valtenesi è tra le zone più servite. Parecchi ciclisti raggiungono il Garda, con le biciclette collocate sul tetto delle automobili (molti provenienti da Mantova, Cremona, Brescia città), per poi lasciare l’autovettura parcheggiata negli appositi spazi (vedi a Padenghe per esempio) per seguire i percorsi che abbandonano le trafficate statali, e raggiungere Manerba, San Felice, Portese, quindi Cisano, sbucare sulla sommità della Zette, portarsi alla rotonda di Cunettone, salire verso Puegnago, quindi Polpenazze, Soiano e ritornare a Padenghe. Chi vuol allungare il tragitto, da Puegnago può raggiungere Soprazocco attraverso la salita che porta ai laghetti di Sovenigo, quindi scendere a Gavardo e da qui deviare verso Muscoline, Castrezzone, salire verso Polpenazze, Soiano, Padenghe, oppure a Gavardo scegliere le stradine ben asfaltate che appunto si trovano tra il fiume Chiese ed il Naviglio, per poi scegliere ancora se salire a Calvagese, oppure fiancheggiare Prevalle, ed uscire a Bedizzole. Dicevamo della bicicletta sempre più amica. Infatti con questa si può arrivare ovunque, ed è il veicolo che più permette di osservare il panorama. È facile, nei giorni festivi incontrare intere famiglie in bicicletta. Diremmo che non si tratta di un ritorno verso il vecchio velocipede quello che si sta registrando, ma del mantenimento di una abitudine che è andata anche consolidandosi in questi ultimi tempi, sia in città (specialmente nelle domeniche cosiddette ecologiche) che nelle località della provincia, dove la gente non se l’è sentita di rinunciare, alla semplicità ed alla gioia che la bicicletta arreca un po’ a tutti, grandi e piccini. In fatto di costruzione di biciclette nella nostra provincia, ci sono anche parecchi artigiani che sono dei veri maestri. Ed è a questi artigiani che si rivolgono anche molti stranieri che soggiornano nelle località turistiche. c. b.

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