giovedì, Marzo 28, 2024
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Dopo terremoto, Sant’Eurosia attende il conteggio dei danni

La chiesa dei Lumini è agibile

La chiesa di Lumini, Sant'Eurosia, è piena di crepe ma è stata dichiarata agibile, anche se si aspetta a giorni che il perito nominato dal Comune, l'ingegner Felice Schena, si pronunci definitivamente sulle sue condizioni di staticità. Dalla perizia dovrà sortire inoltre anche un elenco dei danni, nonché un preventivo per l'eventuale intervento di consolidamento. La parrocchia di Sant'Eurosia era stata danneggiata dal terremoto della notte del 24 novembre e il sopralluogo eseguito il primo dicembre dal vicecomandante dei vigili del fuoco di Verona, ingegner Lorenzo Gambino, ancora il primo dicembre, aveva consentito di riaprire al culto la chiesa. Lo stesso perito, tuttavia, aveva raccomandato di monitorare l'edificio, di osservare se si verificavano modifiche alla struttura e di far svolgere un'ulteriore perizia da un professionista abilitato. «Nuovi eventi o segni di cedimento non sono intervenuti», precisa ora il sindaco di San Zeno di Montagna, Adriano Peretti, «per questo non ho emesso ordinanze di inagibilità e in chiesa vengono svolte le funzioni religiose. All'ingegner Schena abbiamo richiesto anche un preventivo di massima per la spesa dei lavori di sistemazione della chiesa, che presenta vistose fessurazioni». Altro capitolo è ora quello dei fondi da reperire per l'intervento di manutenzione. Spiega il parroco, don Graziano Benedetti: «In primo luogo ringrazio il sindaco, che si è fatto carico di far eseguire la perizia di approfondimento tecnico. Per i lavori, preventivo alla mano, ci troveremo con il Comune e insieme decideremo come procedere». L'amministrazione si è già attivata per cercare finanziamenti pubblici. «Ho scritto alla commissione finanze della Camera, perché venga inserita Santa Eurosia nell'elenco delle chiese danneggiate dal terremoto», riprende il sindaco, «abbiamo inoltre richiesto fondi anche al bacino imbrifero montano dell'Adige e al bacino imbrifero montano del Sarca Mincio. I presidenti dei due enti, ufficiosamente, mi hanno detto che qualcosa faranno».

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