venerdì, Aprile 26, 2024
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Sul lungolago i volontari dell’associazione che cura i civili menomati dalle mine antiuomo

La guerra ai «pappagalli verdi» impegna i giovani di Emergency

Una intera domenica sul lungolago Marconi con il gazebo di Emergency per portare il messaggio di pace e solidarietà dei medici che operano in tutto il mondo alla cura dei feriti di guerra. A rappresentare e proporre il grande messaggio del chirurgo Gino Strada, dalla cui geniale idea si è costituita questa associazione umanitaria per la cura e riabilitazione delle vittime delle mine antiuomo, chiamate pappagalli verdi, erano soprattutto giovani; ragazzi pronti a donare il loro tempo libero per veicolare fra la gente il messaggio e le grandi attività di Emergency nel mondo. Dal giugno 1994 al dicembre 1999 Emergency ha speso oltre 21 miliardi di lire e ha curato oltre 90 mila persone. Ha costruito cinque centri sanitari che gestisce direttamente. Nel 1995 ha attivato un ospedale a Choman nel nord dell’Iraq, nel giugno del 1997 ha costruito un centro chirurgico per le vittime di guerra a Erbil. Nel febbraio 1998 ha inaugurato il centro di riabilitazione e reintegrazione sociale a Sulaimaniya fornendo 1.150 protesi di arti superiori ed inferiori. Nel luglio dello stesso anno ha attivato un centro chirurgico per feriti da mina antiuomo a Battambang in Cambogia. Sono state curate tremila persone e altre 24 mila sono state trattate nei quattro posti di primo soccorso. Nel dicembre 1999 ha aperto il centro chirurgico di Anabah in Afganistan. «Nei conflitti di oggi più del novanta per cento delle vittime sono civili», spiega uno dei giovani volontari presso il gazebo, «e migliaia di donne e bambini sono uccisi ogni anno nel mondo. Molti di più però sono i mutilati e feriti. Emergency garantisce assistenza medico-chirurgica e riabilitazione, cerca inoltre di formare personale locale per la gestione dei centri di accoglienza dei mutilati e feriti. Emergency si è battuta affinché l’Italia non producesse più le mine antiuomo, veri mostri bellici che disintegrano soprattutto i civili inermi». Dopo molte insistenze e pressioni, il 22 ottobre 1997 il parlamento ha approvato la legge n.374 che impedisce la produzione ed il commercio delle mine antiuomo. Restano però, disseminati nel mondo, in ben 67 Paesi, oltre 110 milioni di ordigni pronti a esplodere Per sensibilizzare al problema, l’associazione ha sviluppato progetti didattici, interventi nelle scuole, mostre, conferenze, ed ha anche istituito in sito internet: www.emergency.it. Sul lungolago, al gazebo, erano a disposizione magliette, gadget, libri e pubblicazioni, tesi alla raccolta di fondi per gli scopi primari dell’associazione milanese fondata da Strada. Un secondo appuntamento con i ragazzi di Emergency è previsto per la prima settimana di marzo, sempre sul lungolago.

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