venerdì, Aprile 26, 2024
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Peschiera e Castelnuovo contrari all’ipotesi di far pagare chi utilizzerà la variante alla statale. E si sta pensando a prolungare la nuova strada verso Verona

No all’autostrada leggera

Quanto costerebbe, alla Regione, realizzare il primo stralcio di variante alla statale 11 – tre chilometri di nuova strada e un ammodernamento dell’attuale tangenziale di Peschiera sino all’altezza del casello autostradale – inserendo tutti i correttivi richiesti dai cittadini con le osservazioni presentate al progetto? È il quesito a cui vuole dare risposta l’amministrazione comunale, che ha già richiesto un incontro con i responsabili di Veneto strade. «Dopo l’approvazione di questo stralcio da parte della Commissione regionale di Valutazione di impatto ambientale, dobbiamo iniziare a scendere nel concreto, in modo da non perdere altro tempo», dice Umberto Chincarini, sindaco di Peschiera. «Il primo passo da compiere è senz’altro quello di determinare i costi delle richieste avanzate sia dall’amministrazione che dai cittadini, e che sono state approvate dal consiglio comunale. E questo per poter capire fino a che punto arriva la disponibilità della Regione per far fronte a queste spese». In discussione sono le soluzioni da adottare per i vari svincoli, le barriere antirumore, le possibilità viabilistiche per continuare a garantire l’accesso al paese. «Ma anche, e direi forse prima di tutto, le situazioni dei privati che subiranno degli espropri. Vedremo l’incidenza di tutti questi aspetti sul costo previsto di quasi 19 milioni di euro e, soprattutto», sottolinea Chincarini, «quali margini abbiamo per operare le modifiche auspicate». Il sindaco di Peschiera ritorna anche sulla questione della variante utilizzata come futura «autostrada leggera», secondo quanto prospettato dalla Società autostrade: anziché la quarta corsia sulla Brescia-Padova la Società realizzerà a proprie spese i tratti mancanti delle tangenziali dei vari paesi e capoluoghi di provincia esistenti sullo stesso tracciato. Una volta ultimato, questo collegamento dovrebbe essere utilizzato come una cosiddetta autostrada leggera, sempre a pagamento, ma con un pedaggio inferiore rispetto a quello della vera autostrada. «Un progetto che non condividiamo; ma se così dovrà essere», dichiara Chincarini, «cercheremo di ottenere che non sia sottoposto a pagamento il tratto corrispondente all’attraversamento del centro abitato di Peschiera». Anche gli amministratori di Castelnuovo si dicono contrari all’ipotesi di una variante alla statale trasformata in strada a pedaggio «ma pensiamo che sia prematuro parlarne», dice Massimo Loda, assessore ai Lavori pubblici. «Ci lascia, invece, quantomeno perplessi l’approvazione da parte della Commissione regionale Via anche del secondo stralcio di variante alla statale, quello che ci riguarda direttamente perché collega l’area del casello autostradale di Peschiera con la rotonda di raccordo con la superstrada per Affi. Questo tratto libera dal problema del traffico il centro abitato di Cavalcaselle e quindi non possiamo che esserne felici, ma stupisce che la Commissione regionale di valutazione di impatto ambientale si sia espressa solo adesso su entrambi i tratti. Perché se Peschiera deve ancora iniziare i lavori, da noi l’approvazione arriva a strada praticamente già fatta. Cosa sarebbe successo se la valutazione ambientale fosse stata negativa? Avrebbero ripristinato tutto come prima?» Ora, per Castelnuovo, il problema si sposta ad est. «Abbiamo già iniziato a lavorare per fare in modo che si pensi, quanto prima, a prolungare la variante verso Verona. Altrimenti il problema del traffico sarà solo stato spostato dal centro abitato di Cavalcaselle a quello di Castelnuovo. La nostra amministrazione vuole capire», conclude l’assessore, «se c’è la volontà di far proseguire la variante sino a Verona».

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