È innocuo il microrganismo, il protozoo ciliato, che da una decina di giorni è apparso sul Garda, allertando turisti e mobilitando l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (Arpav). Dice Giorgio Franzini, responsabile Arpav per il Garda: «Tutti i test di laboratorio hanno dato esito negativo. Come si pensava questo ciliato non è tossico». La sua identità resta però un mistero al vaglio di studiosi. La presenza del microrganismo era stata segnalata tra sabato e mercoledì, quando erano state notate chiazze nere in superficie a Riva, Peschiera, Sirmione, Bardolino e Torri «ma c’è dappertutto», nota Franzini. Bottigliette con campioni d’acqua erano state portate in laboratorio e analizzate in fretta «perché il protozoo, una volta in provetta, si sfalda e non resiste a lungo», spiega l’esperto. «Abbiamo predisposto il test con il Microtox e la Daphnia Mania: non hanno rilevato alcun grado di tossicità». Se da punto di vista sanitario non ci sarebbero problemi, resta ora da chiarire l’identità del microrganismo. Un’équipe di studiosi se ne sta occupando. Inizialmente si era pensato si trattasse di un Heterotrichida, poi l’ipotesi era stata scartata. La sua ecologia preferita sarebbe comunque quella di acque ricche di nutrienti, da cui il dubbio che sia il prodotto di inquinamento. «Non abbiamo in mano nessun dato per dire che si sia sviluppato a causa dell’inquinamento», dice però. Con l’Arpav indagano il dipartimento di biologia dell’università di Padova, l’Appa di Trento e la sezione di limnologia del museo tridentino di scienze naturali e l’università di Parma.