giovedì, Marzo 28, 2024
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Con le memorie della sua vita ha partecipato al concorso letterario organizzato dal Pio Albergo Trivulzio di Milano. L'anziana ospite della casa di riposo compirà a luglio 104 anni

Premiato il racconto di nonna Luigia Tonelli

Se la sabbia dei giorni continua a scivolare lieve nella clessidra, nonna Luigia il prossimo 10 luglio compie 104 anni. I 103 li ha festeggiati alla casa di Riposo di via Ardaro insieme al figlio Publio, venuto al mondo proprio lo stesso giorno, nel 1922, quando lei, fresca sposa, di anni ne aveva ventitre. Intanto domenica scorsa è arrivata da un'increspatura felice nella sequenza tranquilla di albe e tramonti di nonna Luigia.Il Pio Albergo Trivulzio e la Libera istituzione per la tutela dell'anziano organizzano «Parole ritrovate», concorso letterario riservato agli ospiti di case di ricovero, frequentatori di centri sociali o studenti nelle della terza età. Fra i concorrenti di questa terza edizione, c'era anche Luigia Tonelli, classe 1899, da Nago, con un racconto di memorie d'una vita straordinaria per chi la ascolta rispolverare, sulla sedia a rotelle, vicende relegate nei libri di storia ma normalissima a sentir lei, per quel che ha fatto e non fatto. Non ha fatto la maestra, nonostante il diploma conquistato sui banchi d'un istituto in Moravia dov'era finita deportata, perchè il marito («l'ho conosciuto nel primo ufficio in cui ho lavorato, un avvocato a Riva. Mi è subito piaciuto perchè era un bell'uomo. Dopo un anno e mezzo ci siamo sposati..») voleva che la sua donna restasse a casa («sennò facevo a meno di sposarmi…»). E così facendo sempre la donna di casa ha tirato su due figli. Quand'è rimasta vedova, è andata un anno a Verona col maschio farmacista che torna a trovarla ancora, più volte tutte le settimane, poi con la figlia, a Riva. «A novantasei anni sono venuta in casa di riposo, per mia scelta, perchè capivo di essere di peso a mia figlia che cominciava ad essere anziana». La giuria del premio le ha assegnato un riconoscimento che avrebbe dovuto ritirare l'altro ieri a Milano durante una festa, con autorità, tanti anziani ed gli altri vincitori. Non c'è andata perchè «il tempo è corso troppo e il peso degli anni si fa sentire. Voglio ringraziarvi anche da parte della mia famiglia, di mio figlio Publio che mi prendeva in giro quando gli riferivano che avrei partecipato ad un concorso letterario. Allungando le braccia fino a sentir male voglio abbracciare tutti e ringraziare… 104 anni sono tanti, ma come mi avete dimostrato, non sono mai troppi per tutto quello che la vita ci offre». Oggi la direttrice Graziella Benini contatterà l'organizzazione milanese del concorso: nonna Luigia vuol sapere che cosa ha vinto e nessuno gliel'ha saputo dire. Qualunque cosa sia, non turberà la pace dei giorni, eguali e lunghi, monotoni e dolci. Dopo il riposino del pomeriggio, adesso che vien buio subito, le succede di tirar dritto, ed allora a mezzanotte è sveglia e l'alba è lontana. Però alle sei è davanti alla finestra a cantare. «Se non canto muoio e se non posso con la voce, canto a memoria».

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