venerdì, Aprile 26, 2024
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Dopo la bufera e le dimissioni presentate e ritirate dal sindaco Gianfranco Comincioli. Domani l’incontro pubblico col prefetto. E il senatore Massimo Wilde interroga sui motivi della visita del rappresentante del Governo

Puegnago, è l’ora della riconciliazione?

Dopo la bufera di Natale, che aveva visto il sindaco Gianfranco Comincioli presentare e poi ritirare le sue dimissioni nell’arco di pochi giorni, a Puegnago il 2001 è iniziato all’insegna della «riconciliazione»: domani, infatti, nel piccolo comune valtenesino arriverà il nuovo prefetto di Brescia, Anna Maria Cancellieri, che a mezzogiorno parteciperà a un incontro con la cittadinanza alla presenza di sindaco, Giunta comunale, consiglieri e rappresentanti delle istituzioni locali. La presenza della rappresentante del governo era stata annunciata da Comincioli lo scorso 30 dicembre, in occasione dell’incontro durante il quale il primo cittadino aveva pubblicamente annunciato la sua decisione di ritirare le dimissioni. Decisione, aveva spiegato, dovuta in buona parte proprio al proficuo e incoraggiante colloquio avuto con la dottoressa Cancellieri. La visita del prefetto si annuncia quindi come un probabile atto di sostegno alle istituzioni di Puegnago, nonchè come un invito a riprendere la vita pubblica all’insegna del confronto civile e democratico. Negli ultimi mesi, infatti, il paese ha vissuto in un clima di particolare tensione, a causa dei continui attacchi nei confronti del sindaco e della maggioranza. Attacchi sfociati addirittura in atti di intimidazione sotto forma di scritti e lettere anonime. A questi episodi si dichiara però estraneo il Comitato in difesa di Puegango, tra i principali accusatori del sindaco. Nelle ultime ore, il gruppo presieduto da Laura Marsadri ha diffuso un nuovo comunicato destinato a chiarire la propria posizione in merito alla vicenda delle dimissioni del sindaco. «Il nostro Comitato rifiuta le incredibili motivazioni date dal sindaco alle proprie dimissioni – scrive la presidente -. Comincioli vorrebbe infatti addebitare alle nostre iniziative la propria incapacità di amministrare il Comune in modo corretto e democratico: ma il Comitato ha sempre e soltanto segnalato, con determinazione e spirito di collaborazione, le illegittimità di singoli atti e comportamenti; specialmente di quelli diretti a compromettere il territorio. Le nostre azioni sono dirette a indicare il binario della legalità entro il quale deve rientrare l’operato di qualsiasi amministrazione». «Il Comitato non si ritiene nemico del sindaco di Puegnago – continua la presidente -, e non è certamente l’autore degli scritti anonimi che egli ha denunciato: ma, anche se Comincioli considererà il nostro gruppo un nemico da combattere in tutti i modi, certamente non lo indurrà a rinunciare ai suoi scopi, che peraltro dovrebbero essere gli stessi del sindaco». Per finire, il gruppo non condivide le affermazioni del primo cittadino quando dichiara che, a sostegno del ritiro delle sue dimissioni, vanta l’appoggio dei cittadini: «Di questo appoggio finora non ha dato alcun riscontro». Fin qui le polemiche di casa. Ma sulla visita del prefetto interviene anche il parlamentare leghista gardesano Massimo Wilde, che ha interrogato i ministri dell’Interno, di Grazia a giustizia e delle Finanze. Wilde, leggendo la vicenda a modo suo, chiede in pratica se «è da ritenersi trasparente che un prefetto prenda posizione a favore di una parte politica (quella di maggioranza), entrando attivamente in un contesto di scontro politico tra partiti, cittadini, comitato locale e sindaco», e se quindi si «voglia legittimare (anche per via dell’ora e del giorno scelti per la riunione, che impedirebbero un’ampia partecipazione dei cittadini) una situazione di politica locale sulla quale non si hanno ancora avute risposte di carattere legale con l’eventuale archiviazione dei casi esposti».

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