sabato, Aprile 27, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiSchiume a lago: Berasi incalza l'Enel
Entro sei mesi nuove iniziative per sconfiggere i guai dell'alghetta

Schiume a lago: Berasi incalza l’Enel

Danni economici che potrebbero essere quantificati e quindi tradotti in una clamorosa richiesta di risarcimento. Le «molestie» all’immagine del turismo gardesano e trentino, prodotti dalle schiume centrifugate della Centrale – innocue, ma esteticamente deturpanti – hanno assunto ieri mattina, per la prima volta in una sede ufficiale, anche i connotati di una spazientita volontà, da parte di Provincia e Comune di Riva, di strappare all’Enel qualcosa di più di un generico «interessamento».Ma la velata minaccia di ricorrere alle maniere forti, nell’incontro presso l’assessorato trentino di Iva Berasi, è stata subito accantonata, perchè da parte dell’Enel – rappresentata dagli ingegneri Pesce, Spinato e Vitali – è stata messa sul tappeto un’energica volontà di assecondare le amministrazioni locali nella lotta alla «planctotrix oscillatoria», quell’alghetta microscopica che nel lago di Ledro è assolutamente defilata, ma che dopo aver percorso i tubi della Centrale ed essere stata sbattuta nelle turbine, si trasforma in una poltglia biancoverde galleggiante nel golfo di Riva, spesso accompagnata dal disgusto di legioni di stranieri ignari…che non è fogna.Preso atto che l’alghetta ci sarà anche negli anni a venire (lo dicono gli studiosi dell’Apa), inghiottito il boccone amaro delle «dighe» che troppo dighe non sono (quelle dell’ultima generazione, migliorabili, sono state bellamente scavalcate dalle schiume anche negli ultimi giorni), l’Enel non solo s’è accordata con il Comune (era presente l’assessore Marino) per ripartire le spese delle migliorie sulle zattere galleggianti e sui monitoraggi, ma ha anche accettato che la Provincia le faccia, in un certo senso, da «sentinella». Cosa significa? Semplice. L’Enel s’è riservata sei mesi per verificare con i suoi tecnici nuovi sistemi di abbattimento delle schiume (due le ipotesi più gettonate: scaricare l’acqua a maggiore profondità e al largo; oppure sottoporre l’ultimo canalone a lago ad una violenta doccia). Se ci riuscirà, bene. Altrimenti via libera alla Provincia, che con l’assessore Berasi sta già pensando di coinvolgere i ricercatori dell’Università trentina nella guerra all’alghetta perniciosa. Insomma quello di ieri è stato un vertice «operativo», con la coscienza che a lungo andare le chiazze di schiuma sono un danno non solo per il turismo, ma anche per l’Enel che tra qualche anno si troverà a «rinegoziare» con la Provincia lo sfruttamento delle acque di Ledro.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video