venerdì, Aprile 26, 2024
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Lo hanno deciso dodici amministrazioni comunali. Il ciclo integrato affidato all’Azienda gardesana servizi

Sindaci concordi: l’Ags gestirà fogne e acquedotti

Unanime la volontà dei sindaci gardesani nell’affidare all’Azienda gardesana servizi la gestione del ciclo integrato dell’acqua. Una situazione transitoria in attesa che poi la gestione venga assunta, come previsto nell’ultima finanziaria, dall’Autorità di bacino per poi passare successivamente a società private. Scelta tempestivamente formalizzata nei giorni scorsi dai Consigli comunali dei dodici Comuni proprietari degli impianti e titolari dell’indirizzo politico della stessa Azienda servizi. «Solo intervenendo unitamente in questo modo», fa presente Vittorino Zanetti presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ags, «abbiamo dato una dimostrazione all’Autorità d’ambito territoriale ottimale (in sigla Ato, l’organismo che controlla e pianifica la gestione del territorio veronese, ndr ) di avere le capacità di operare autonomamente passando da una forma di gestione singola del servizio idrico integrato ad una forma associativa». Nel recente incontro dei sindaci lacustri con l’ingegner Franchini, direttore dell’Ato veronese, per conoscere le interpretazioni che l’autorità d’ambito ha dato alla normativa relativa appunto alla serie di passaggi di gestione previsti per il ciclo integrato da quello idrico a quello delle fognature, sono emerse non poche perplessità. In primo luogo l’incertezza della durata del periodo transitorio, in quanto legato alla possibilità tecnica dell’Ambito territoriale ottimale veronese di procedere al rilevamento delle reti idriche e fognarie di ogni Comune. Altro fattore di incertezza ravvisato, l’attuazione del relativo regolamento che dovrebbe essere pronto, salvo proroghe, per la fine del prossimo mese di giugno. La necessità pertanto, alla luce di tutte queste considerazioni, di accelerare i tempi da parte degli amministratori pubblici gardesani, per la costituzione dell’Ambito territoriale interregionale del Garda. Anche per il fatto che fino a quando non ci sarà un piano d’ambito non sarà possibile dare avvio alla fase pianificatoria con fotografia dello stato di fatto delle realtà esistenti per poi passare a quella dell’affidamento del servizio alle società private. Per questo da tempo gli amministratori gardesani si sono mossi a livello regionale sia in Lombardia come nel Veneto e recentemente sviluppando anche rapporti con il Trentino con l’incontro informale avvenuto a Riva con l’assessore all’ecologia della Provincia Autonoma di Trento, Iva Berasi. È comunque previsto che la fase transitoria si prolungherà almeno fino al 2005 e quindi la necessità di avviare il tipo di gestione in forma associativa del servizio idrico integrato.

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