sabato, Aprile 20, 2024
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Possibili allagamenti a Salò e Sirmione. Sale la portata del Mincio

Sorpresa, il lago è in pendenza

Lo vedono tutti che il livello del lago è cresciuto pericolosamente, fin quasi alla soglia di guardia. Ieri le autorità di bacino hanno dato un altro «giro di manovella» alla diga di Salionze, accrescendo la portata del fiume Mincio a 145 metri cubi al secondo (ben superiore alle medie stagionali) per combattere il rischio di esondazioni in località come Salò e Sirmione, dove le rive sono basse, specialmente sul lungolago. Ma gli idrometri registrano un altro fenomeno molto strano, legato solo in parte alle forti piogge. In questi giorni il lago non è una piatta «tavola blu», ma un piano inclinato con una forte differenza di quota tra il nord e il sud. Sembra che l’acqua vada…in salita: l’altroieri gli idrometri di Riva del Garda segnavano quota 137 centimetri sopra lo zero idrometrico, quelli di Peschiera quota 145. Il lago «pende», come una liquida Torre di Pisa, in barba alla gravità terrestre. «È un fenomeno conosciuto ma piuttosto raro, o almeno è raro che la pendenza sia tanto accentuata – spiega l’ingegner Massimo Galli del Consorzio del Mincio, anche lui in allerta in questi giorni per l’emergenza dei livelli -. A provocare la differenza di quote tra nord e sud contribuiscono le fasi lunari (c’era luna piena fino all’altra notte), le maree, forse le correnti subacquee. Il tutto ha contribuito a provocare l’insolito fenomeno, anche per l’eccezionalità delle precipitazioni e della rapida ascesa del livello del lago, che si è riempito di botto spingendo la massa d’acqua verso sud». Già, i livelli: nei primi 3 giorni della settimana è caduto il quantitativo medio di pioggia di tutto il mese di maggio (44 mm, la media storica di un intero mese). Ieri ha piovuto di meno, ma la soglia di attenzione resta alta e le previsioni non buone. Tanto che l’autorità del Po (l’Aipo, ex magistrato delle acque), ha ordinato ieri a mezzogiorno di aumentare ancora la portata del fiume Mincio, allargando le maglie della diga di Salionze. Si vuole evitare ogni rischio, anche perchè la stagione è balorda: in sette mesi (dopo il minimo storico di metà settembre, quando la diga di Salionze venne chiusa per la prima volta dopo 53 anni), il Garda si è alzato di un metro e 36 centimetri, pari a 503 milioni di metri cubi d’acqua in più. E allora, meglio «aprire le chiuse». Fino a mercoledì passavano dal lago al fiume 83 metri cubi d’acqua al secondo. Giovedì si è passati a 120 mc/sec, anche per la violenza della pioggia: 8 centimetri d’acqua in più in un giorno ad accrescere i livelli del lago (con le differenze di cui sopra, lago in pendenza eccetera). Ieri si è saliti a 145 metri cubi al secondo di acqua dal lago al fiume, a fronte di un lago che segnava un lieve calo (142 centimetri sullo zero idrometrico) nelle ore mattutine. Quota 140 centimetri è di solito la media di marzo, mentre quota 150 è quella in cui, se si alza il vento e batte l’onda, alcuni paesi come Salò e Sirmione possono «allagarsi». «Le incerte previsioni del tempo, e la pioggia tornata a cadere nel pomeriggio, hanno indotto a non rischiare – rivela ancora l’ingegner Galli -. Si punta a mantenere tutto sotto controllo». E il fiume? «Non è ancora emergenza – assicura l’ingegnere -. Il Mincio può portare fino a 200 metri cubi al secondo. Ma noi tecnici siamo pronti ad affrontare il peggio, anche con sacchi di sabbia sia sul lago che lungo che il fiume».

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