lunedì, Luglio 7, 2025
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L'assessore provinciale all'urbanistica, Roberto Pinter, ha illustrato l'altro pomeriggio ai sindaci del comprensorio la proposta di variante al pup che la giunta si appresta a varare.

Tunnel di Nago: Pinter sul velluto dopo il diktat

L’assessore provinciale all’urbanistica, Roberto Pinter, ha illustrato l’altro pomeriggio ai sindaci del comprensorio la proposta di variante al pup che la giunta si appresta a varare. Dopo che le amministrazioni locali avranno fatto pervenire le rispettive osservazioni, nel mese di febbraio 2001, la giunta procederà ad una secondea adozione della variante prima di trasformarla in un disegno di legge vero e proprio. A parte questioni locali, il C9 è toccato dalla grande viabilità: da tutti i sindaci presenti al dibattito, afferma una nota della provincia, «è venuta una forte sollecitazione a definire i principali nodi viari della zona. E l’attenzione si è centrata soprattutto, a questo proposito, sulla galleria corta fra Nago e Torbole. L’assessore Pinter ha ribadito che la giunta provinciale ha in merito un orientamento molto deciso». Fuori di politichese, Pinter ha ripetuto l’opzione per la galleria corta, già annunciata dal presidente Dellai e dall’ingegner Tiso. Contro questa ipotesi c’è la contrarietà d’una larga, forse maggioritaria, porzione di altogardesani. Infatti sono per la galleria lunga – che comprenda cioè la cancellazione della salita e della successiva discesa di passo san Giovanni – i comitati Vivibas (Vivibilità Vallagarina e Basso Sarca) che radunano censiti di Nago, Caneve, Bolognano ed Arco, più l’intero coordinamento imprenditori dell’Alto Garda e Ledro, più Riva Domani in consiglio comunale a Riva. I primi sono contrari per questioni locali, perchè il tracciato Tiso rovina campagna pregiata o perchè sul territorio arcense viene scaricata la maggioranza del traffico comprensoriale. Gli imprenditori hanno ripetuto in tutte le salse che ritengono scriteriata la scelta del tunnel corto poichè il risparmio di oggi non paga la provvisorietà e la parzialità della soluzione. Il fatto è che Dellai ha giocato duro quand’è sceso nella Busa: prendere la galleria breve o lasciare tutto. La risposta dei locali è condizionata da questo diktat, e la contrarietà si ammorbidisce tutta nella considerazione che poco è pur meglio che niente e che nessuno vuol fare guerre di religione per il tunnel. Che così sarà corto.

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