venerdì, Aprile 26, 2024
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Un calendario di festività sfavorevole, ora il meteo tutt’altro che estivo: i numeri registrati l’anno scorso sono ormai un ricordo

Turismo con il conto in rosso

di L’andamento climatico di un’estate che in termini di caldo tarda a decollare sta penalizzando la stagione turistica gardesana. La situazione è confermata dagli operatori del settore che non mancano, però, di sottolineare anche altri fattori che incidono sulle affluenze tracciando il quadro di un giugno 2008 piuttosto lontano dalle presenze registrate negli anni scorsi.«E’ evidente: il clima di queste settimane non ci aiuta», dice Giovanni Bernini, presidente dell’Assogardacamping. «D’altra parte si tratta di un problema generale, che si fa sentire un po’ ovunque nelle località turistiche italiane. Un giugno come quello del 2007 è ormai impossibile da eguagliare. Va però anche detto», precisa Berini, «che la situazione attuale era stata anche parzialmente prevista. Quest’anno la Pasqua è venuta molto presto e di conseguenza sono cadute a maggio feste come il Corpus Domini e l’Ascensione: ricorrenze molto importanti per le presenze tedesche perché coincidono con periodi di vacanza che solitamente portano sul Garda molti di questi turisti».L’estate 2008 fa dunque i conti anche con un calendario poco favorevole ma che non è l’unico fattore, clima a parte, ad essere messo in discussione. «Io non attribuisco tutta la colpa al freddo e al meteo di queste settimane»; conferma il presidente di Assogardacamping. «Bisogna guardare anche altrove: a un lago di Garda e direi a un’Italia che in generale è diventata molto cara; o quanto meno molto più cara di altre méte che dunque attirano maggiormente i turisti. E anche quando non fosse costosa la località o la tipologia di vacanza scelta, è certamente molto più caro di una volta venire fin qui, per esempio, dalla Germania e dai Paesi del nord Europa».«Se a questo si aggiungono i voli “low cost” che portano le persone ovunque e quindi anche in località più calde, indipendentemente dalle bizzarrie di una stagione come questa, il quadro è già completato».Uno scenario a tinte fosche che però guarda al futuro con prospettive decisamente più rosee. «Le prenotazioni per luglio a agosto ci sono e se anche il tempo ci aiuterà è molto probabile che questi mesi della stagione estiva in corso saranno positivi, sulla scia degli anni scorsi. Purtroppo quello che è perso è perso».Il bilancio non cambia passando dalle strutture all’aperto come i campeggi alla recettività alberghiera e alla ristorazione. «Anche nel nostro caso luglio e agosto si presentano sotto buoni auspici», dice Raffaello Speri presidente Associazione alberghi e campeggi di Peschiera ed esponente dell’Ugav (Unione gardesana albergatori veronesi). «Per quanto riguarda giugno, invece, si era già visto che il calendario non ci avrebbe aiutato: la Pasqua è arrivata troppo presto ma questo si è fatto sentire un po’ ovunque. Ci risulta, infatti, che il calo di richieste per questo periodo sia avvenuto in molte località d’Italia. A questo si è aggiunto il brutto tempo che influisce molto soprattutto perché le abitudini dei turisti, italiani o stranieri sono cambiate». «La gente», spiega Speri, «non prenota più con largo anticipo, come faceva un tempo, ed è normale che condizioni di brutto tempo incidano negativamente su decisioni prese all’ultimo minuto. La cosa vale anche per i villaggi turistici, dove succede che persone che hanno già prenotato e pagato partono prima perché non è bello essere in vacanza sotto l’acqua».Il rappresentante di Ugav condivide l’analisi del calo di presenze da attribuire ad una molteplicità di fattori. «Negli anni scorsi il calo di presenze tedesche era stato sopperito dall’arrivo di turisti olandesi, belgi, danesi e anche inglesi e svedesi. Si tratta di famiglie abituate a spostarsi in auto ed é chiaro che venire in macchina dai quei Paesi oggi costa molto di più».Meno presenze in alberghi e campeggi significano anche meno persone sedute ai tavoli di ristoranti e pizzerie. «Per fortuna ci aspettano un luglio e agosto con molte prenotazioni e dunque prospettive migliori. Scongiurato una volta tanto il pericolo di un anno di crisi idrica, l’auspicio di tutti», conclude Speri, «è che per quel periodo anche il sole decida di fare la sua parte».

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