venerdì, Aprile 26, 2024
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Una serie di deliberazioni univoche nei paesi della Riviera, fa eccezione soltanto Malcesine

Un catasto unicoper i paesi del lago

I comuni della Riviera, a eccezione di Malcesine, hanno deliberato la costituzione di un polo catastale con sede a Garda. Nei giorni scorsi le amministrazioni di Bardolino, Brenzone, Garda, Lazise, Pastrengo e Peschiera del Garda hanno dato il via libera all’operazione, che ha come paese capofila Bardolino.«In origine si era deciso di dare il compito di seguire l’iter di costituzione a Garda, ma poi la stessa amministrazione ci ha chiesto di fare da capofila perché non se la sentiva di seguire sul piano burocratico tutta la vicenda. L’importante è partire con il decentramento poi strada facendo anche altri Comuni si aggregheranno al nostro polo», spiega in consiglio comunale il sindaco di Bardolino Pietro Meschi.Sulla stessa lunghezza d’onda Giorgio Passionelli, primo cittadino di Torri. «L’acquisizione delle funzioni del catasto, consentita per decreto del Presidente del consiglio del 14 giugno scorso, è un primo passo sulla strada di una gestione comunitaria di più un servizio. Penso alla creazione, ad esempio, di uno sportello unico per la riscossione dei canoni demaniali. In quest’ottica va vista la decisione di unirci tra paesi del lago anziché confluire con la Comunità montana del Baldo», conclude Passionelli.A Bardolino la decisione di costituire un polo catastale rivierasco è stata approvato con i soli voti di maggioranza.Il provvedimento è stato licenziato nell’ultimo consiglio comunale al termine di una discussione che non è riuscita a fare sintesi tra diverse posizioni. I rappresentanti di minoranza e del gruppo misto hanno chiesto di aderire, come servizio, alla Comunità del Baldo; la maggioranza ha difeso la scelta di creare un nuovo polo catastale tra più paesi della sponda gardesana.«La questione non è nuova: già cinque anni fa il Consiglio si era espresso a favore dell’adesione al polo catastale che stava nascendo presso la Comunità del Baldo, ente che ora sta funzionando e sul quale c’è la convergenza di quasi tutti i Comuni aderenti, di quelli della comunità della Lessinia e di un consorzio dei Comuni del Basso Veronese: in tutto circa 54», sostiene l’esponente del Gruppo Misto Giuliano Rizzi. «Per questo siamo più orientati all’adesione alla Comunità del Baldo che si è strutturata con un centro tecnico per cui ha già investito 1 milione e mezzo. Rischiamo di far nascere un nano-polo».Stesso parere da Lauro Sabaini, «Vince la Gente»: «Non capisco perché non si voglia andare con la Comunità, vista anche l’economia di spesa».«Non chiudiamo le porte a un’eventuale adesione alla Comunità del Baldo, che dovrà risolvere problemi legati al centro operativo servizi: non può operare perché la gestione è affidata a privati, quindi vietata dalla legge», ribadisce Meschi. «Non teniamo particolarmente al polo del Garda. Se entro tre mesi si chiariranno le cose nulla vieta di andare con la Comunità, o che questa venga con noi: in questa fase tutte le scelte sono ancora possibili», conclude.

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