venerdì, Aprile 26, 2024
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Oggi si inaugura con Roberto Formigoni

Un museo «contadino» con il nome di Bergomi

Oggi alle 12,30 verrà inaugurato a Montichiari il «Museo Giacomo Bergomi», intitolato al grande pittore della Bassa e ricavato in un padiglione del Centro Fiera per essere un moderno mueso della civiltà contadina. Per l’attesa cerimonica del taglio del nastro saranno presenti alcune autorità provinciali e regionali, con la possibile partecipazione di Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, che alle 14,30 dovrà già essere a Brescia per inaugurare il nuovo Ospedale dei Bambini. Data la vicinanza, non è da escludere che trovi il tempo di presenziare a cnhe a Montichiairi. Il Museo Bergomi è stato voluto dall’amministrazione comunale, dalla Provincia di Brescia e dalla Regione Lombardia, ente che ha permesso di coprire il 50% delle spese di catalogazione degli oggetti messi in mostra, contribuendo altresì a finanziare l’intervento di adeguamento del padiglione. Nella collezione Bergomi, che il Comune di Montichiari ha ricevuto generosamente in donazione dallo stesso pittore bresciano Giacomo Bergomi, scomparso lo scorso anno, trovano posto oggetti ed attrezzi legati al mondo rurale raccolti da pittore stesso in quarant’anni di paziente ricerca. Fu nella primavera del 1999 che l’artista ebbe la visita nella sua cascina di Orzinuovi dell’ex sindaco Giliolo Badilini e del suo assessore Valerio Isola, cui fece vedere gli oggetti che aveva già deciso di donare. Nell’estate dello stesso anno subentrò la nuova amministrazione comunale, con il nuovo sindaco Gianantonio Rosa, che decisero di iniziare l’opera di catalogazione degli oggetti donati e di progettazione del Museo. La struttura, realizzata da un’azienda romana e costata 790.000 euro, contiene circa 3000 utensili di diversa dimensione e materiale (legno, ferro, rame e marmo) provenienti prevalentemente dalle valli bresciane e parzialmente anche dalla Provincia di Trento, con alcuni pezzi risalenti fino al 1600-1700. Nel Museo è compresa anche una biblioteca specializzata ed attrezzature informatiche per spiegare tramite videoproiezioni il contenuto dell’esposizione, con note storiche e culturali, alle classi che verranno in visita. Accompagnano il percorso alcune significative immagini d’epoca tratte dagli archivi dei fotografi Piero Vistali, Simone Magnolini, Giovanni Negri e dell’etnografo Paul Scheuermeir. Preziosa l’opera prestata dalla dott.ssa Michela Capra e dal professor Giancorrado Barozzi, i due consulenti che hanno seguito con accuratezza e passione tutta l’attività di valutazione e catalogazione. «Si tratta del Museo dell’agricoltura più grande, moderno e ben congegnato di tutta la Lombardia – spiega Ezio Zorzi, direttore del Centro Fiera – una struttura di cui andare fieri». Anche il sindaco Gianantonio Rosa è orgoglioso del nuovo Museo e lo considera «una delle tante iniziative culturali che abbiamo messo in campo, nel ricordo delle nostre radici di paese fortemente legato alla vita rurale».

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