venerdì, Aprile 26, 2024
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Un libro racconta i personaggi famosi che soggiornarono in un luogo simbolo del lago. Tra gli ospiti figura anche Riedweg, il nazista mai pentito

Una «San Vigilio story» tra attori, statisti e SS

Un lavoro certosino, una passione genuina. Solo cosi Marco Faraoni, avvocato civilista, è riuscito a portare a termine, usando i ritagli di tempo liberi dal lavoro e dalla famiglia, l’intrigante pubblicazione dedicata agli ospiti illustri che hanno soggiornato alla locanda San Vigilio, luogo incantevole baciato dalle onde delle acque del Benaco.Una ricerca che parte dalla gardesanità del giovane autore, nipote di Luigi «Bigeti» Bertasi. E proprio al nonno, nato a San Vigilio e figlio del fattore del conte Guarienti e poi marito di Stella Salier, cameriera dagli anni Trenta alla locanda San Vigilio, Faraoni dedica la sua opera: «È arrivato l’ambasciatore. Uomini e donne celebri a San Vigilio negli anni Cinquanta». Una carrellata di personaggi scovati dalla semplice lettura dei vecchi registri delle presenze alla famosa locanda: manoscritti ora custoditi nella biblioteca del Comune. Vi si leggono i nomi, e non solo, delle oltre 1900 persone che tra il 20 marzo 1951 e il 12 giugno 1962 sono state ospiti della mitica locanda del signor Walsh.L’autore si è imbattuto in personalità di spicco che agli albori dell’industria del turismo fecero tappa sul Garda. Oltre ai noti attori Laurence Olivier e Vivien Leigh, al nobile tedesco Franz Metternich, discendente dello statista e diplomatico artefice del Congresso di Vienna del 1814, ci s’imbatte anche in figure dal passato terribile come Franz Riedweg, ufficiale svizzero delle SS e amico personale di Heinrich Himmler. Nel 1947 la Corte penale federale Svizzera lo condanna in contumacia a 16 anni di reclusione ma non sconterà mai la pena che cadrà in prescrizione nel 1974. Dopo la guerra Riedweg riprese indisturbato la sua attività di medico a Monaco di Baviera senza mai pentirsi delle sue azioni. In una intervista del 2004 disse di condannare senza riserve il genocidio perpetrato contro gli ebrei, anche se qualche anno prima aveva affermato:«Dovete comprendere Hitler. I giudei volevano dominare il mondo. Quanto a me ho conosciuto l’Olocausto dopo la guerra». Date le sue amicizie risulta davvero difficile credere che non sapesse nulla lui, dal 1940 a capo della stampa di propaganda delle SS. Franz Riedweg, morto nel 2005 a 98 anni, aveva soggiornato nella locanda di San Vigilio per quattro giorni nell’agosto del 1960 con i figli e la moglie Syibille von Blomberg, figlia del ministro della difesa e poi della Guerra nel governo del Reich.

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