Le più belle moto costruite fino agli anni Sessanta sono andate a prendere una boccata d’aria in Svizzera, percorrendo la bellezza di 500 chilometri in tre tappe. In testa al gruppo, con la moto più antica, Vincenzo Marsadri di Raffa di Puegnago La partenza dei quaranta partecipanti è avvenuta da Boario Terme. L’avvio è stato subito faticoso: Edolo, Ponte di Legno, Passo del Gavia (2.620 metri). Dopo il pranzo a Bormio, di nuovo in sella. E su, lungo i tornanti dello Stelvio (la cima Coppi, a quota 2.758), quindi il passo Umbrail (2.502), quello del Forno (2.149) e il Fluela, fino a Davos. Giornata meravigliosa. All’arrivo il contachilometri si è fermato a 220. Alla manifestazione, organizzata dal Musical Veteran Club di Brescia, hanno partecipato 40 motociclette, rigorosamente selezionate dall’Automotoclub storico italiano (Asi). La più vecchia, una Indian Scout del 1928, ha deliziato il pubblico presente ai bordi della strada. Il proprietario, Vincenzo Marsadri, tra l’altro il partecipante più anziano, ha suscitato ammirazione per l’abilità nel condurla. La Indian Scout è una motocicletta difficile da guidare sulla strade di montagna, dato che ha i comandi complicati, ed è carente di frenata. Eccellente l’organizzazione, curata dal presidente Mauro Pasotti e dalla signora Luisa.
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Marsadri, centauro di Raffa, ha rimesso su strada un cimelio a due ruote
Con la Indian Scout del 1928 ha fatto un «tour» di 220 kilometri
Vincenzo e la sua moto «anni ’20»
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