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I sindaci hanno deciso d’accordo con medici di famiglia e di continuità assistenziale: una sede in più almeno per i mesi estivi. Ora spetta all’Ulss decidere il potenziamento del servizio notturno e festivo

«A Garda serve la guardia medica»

Il Comune ha bisogno di una sede di guardia medica, per lo meno durante i mesi di grande afflusso turistico. È questa la richiesta definitiva che i sindaci del lago hanno formulato nell’ultima riunione. Tale convinzione verrà ora riproposta in conferenza dei sindaci e sarà il direttore generale dell’Ulss 22, Renato Piccoli, a dover prendere la decisione se accoglierla o meno.L’obiettivo dei sindaci non sembra dei più semplici, considerato che il direttore generale non ha mai aperto spiragli all’ipotesi di una nuova sede. Piccoli, al contrario, sul tavolo aveva posto l’offerta di un ridisegno territoriale delle nove sedi di Guardia medica dell’Ulss 22, con la possibilità di aggregare in zona più centrale i servizi ora funzionanti a Castelnuovo e Malcesine. Contro questa ipotesi, in un primo momento accolta dai sindaci, si è levato però lo scudo difensivo dei medici di continuità assistenziale, che di veder trasferite le loro sedi di lavoro non ne vogliono nemmeno sentir parlare. Così i sindaci hanno consegnato al direttore sanitario del distretto uno di Bardolino, Gabriele Bezzan, la richiesta definitiva: una guardia medica a Garda che copra il territorio del medio lago. Bezzan ha preso atto e ha concluso: «Porterò la proposta all’Ulss».Antonio Milanese, coordinatore delle quattro sedi di guardia medica del distretto 1, annuncia: «I medici di continuità assistenziale non intendono accettare l’ipotesi di un nuovo disegno geografico delle sedi. Se dovesse essere, saremo pronti a resistere. Ribadiamo la necessità del servizio ponendo l’accento sul fatto che è la stessa Regione che vuole ampliare i servizi sul territorio con le Utap (unità territoriali assistenza primaria) e con le case della salute, progetti lanciati dal ministro Livia Turco. Progetti per i quali avrà un ruolo rilevante la presenza dei medici di continuità assistenziale che collaboreranno anche di giorno con i medici di famiglia, fermo restando che saranno i medici di medicina generale i responsabili dell’unità operativa. Quindi è un controsenso chiudere delle sedi che presto serviranno».Ivo Pierobon, rappresentante dei medici di famiglia dell’Ulss 22, aggiunge: «Finalmente tutti i soggetti hanno recepito l’opportunità di istituire una nuova sede di guardia medica, venendo così incontro alle esigenze della popolazione. Aumentare questa disponibilità vuol dire risparmiare anche economicamente sugli accessi ai pronto soccorso e quindi alla fine vuole dire fare anche un investimento». Il dottor Milanese precisa inoltre: «Presenteremo un progetto insieme ai medici di famiglia, per attirare i pazienti che di solito si rivolgono al pronto soccorso per i codici bianchi. Proporremo la consulenza a un costo inferiore a quello del pronto soccorso e faremo una campagna di sensibilizzazione e di informazione».Umberto Chincarini, presidente della conferenza dei sindaci, sottolinea un ulteriore passaggio: «I sindaci scriveranno un’ osservazione al piano socio-sanitario regionale 2007-2009 per chiedere che venga riconosciuta ai distretti sanitari la differente popolazione presente sul territorio durante l’estate. Non ci sono solo le presenze turistiche, che ricordiamo sono 10 milioni l’anno, di cui tre milioni e mezzo solo a Gardaland. Ci sono anche tante seconde case, con gente che rimane per due o tre mesi e tutti i fine settimana. Per questo ci deve essere un riconoscimento economico diverso. Chiediamo vengano ingaggiati quattro medici per gestire una nuova sede a Garda, per compensare i costi degli accessi al pronto soccorso».Poi Chincarini conclude con una freccia appuntita: «Ancora una volta sono i sindaci che si devono occupare di cose che non sono di loro competenza, quando invece la legge regionale assegna ad altri questi compiti, con compensi riccamente elargiti».

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