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Il progetto della Comunità montana coinvolge la Val d’Adige, il Garda, Caprino e il Baldo. Punti di sosta con tavole, panche e pannelli illustrativi in tre lingue

Adesso ci sono nove sentieri in più

Per chi ama il Garda, il Baldo e il suo entroterra ci sono ora nove sentieri in più da percorrere. Sono stati ricontrollati, ripuliti, sistemati, valorizzati da punti di soste con tavole e panche, arricchiti di segnaletica, edicole informative sulle caratteristiche locali, riparati da corde fisse e parapetti. E per sapere di più su questo reticolo di strade che si snoda in quota è stato anche redatto un prezioso «libriccino» ufficialmente presentato a villa Nichesola, sede della Comunità Montana del Baldo, in località Platano a Caprino. Nell’aula consigliare, gremita di interessati, erano presenti molti membri della Comunità impegnata appunto nel progetto «Dalla Val d’Adige al Garda e dalla Pianura di Caprino al Baldo», che consiste nella valorizzazione di 50 chilometri di sentieri. Parecchi i sindaci dei Comuni del comprensorio: Gianfranco Lucchese, segretario nazionale del Cai e presidente della sezione veronese; Angelo Pasquali, presidente del Ctg ; Gianni Benvenuti, coordinatore del Gruppo alpinisti veronesi; Giuseppe Lorenzini presidente dell’Ugav; Renzo Policante, funzionario del settore turismo in Provincia; la professoressa Claudia Robiglio, dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona; i fratelli Ezio e Franco Grosso della ditta Francogrosso.studio di Biella, realizzatori della cartografia e, ovviamente, Giuseppe Adami ideatore e progettista dell’opera; Luigi Castelletti, presidente della Comunità e Eugenio Cipriani, autore della neonata guida. Il nuovo lavoro, che punta a valorizzare il territorio baldense e a farlo conoscere ad un pubblico sempre più vasto, è stato accolto con grande entusiasmo. Ci sono stati solo due «nei»: da un lato il commento di Lucchese che ha chiesto «da parte della Comunità Montana una più viva collaborazione futura con il Cai che in questa azione non è stato coinvolto»; dall’altro le note di Benvenuti che ha indicato la necessità di «rendere più comprensibile la segnaletica orizzontale di molti altri sentieri e percorribili quelli chiusi, più o meno legittimamente, da privati». «Il lavoro si è svolto da febbraio a ottobre 2002 ed ha permesso di sistemare i sentieri del monte Cordespino, dell’anfiteatro morenico, di Castel Pesina, del vajo dell’Orsa, del Pian di Festa, delle Malghe, del vallone Osanna, della val delle Nogare, del Ventrar», spiega Cipriani. «Ora i percorsi sono finalmente stati valorizzati. Da un punto di vista pratico è stata fatta manutenzione straordinaria e sono state sistemate tavole, panche e tabelle didascaliche; da un punto di vista teorico i pannelli permettono al turista attento di sostare e poter valutare il sentiero anche tematicamente: ci sono, infatti, sentieri che consentono di apprezzare l’aspetto geomorfologico del territorio, sentieri storici e sentieri delle malghe». E tutto sta scritto in tre lingue (italiano, inglese e tedesco) sulle tabelle sistemate all’inizio e lungo la strada: numero e nome del sentiero, caratteristiche, grado di difficoltà, tempi di percorrenza, vie alternative. In quanto alla guida, che sarà distribuita gratuitamente in tutti gli hotel del comprensorio Baldo gardesano veronese, è un po’ l’introduzione alla passeggiata. Va letta anche per scegliere il percorso ed è dettagliata, molto più specifica delle tavole che «devono essere sintetiche, leggibili in un attimo di sosta, nel tempo di un respiro», dice Franco Grosso. Il lavoro, reso possibile dalla Comunità Montana del Baldo e da fondi europei, è solo un tassello di una iniziativa destinata a fare molta strada. «E’ l’inizio di un lavoro importante che punta alla valorizzazione del territorio, cercando dimensioni anche economiche nuove per limitare il problema dell’abbandono della montagna», nota Castelletti. «La Comunità si sta adoperando per l’ospitalità diffusa in funzione di questi percorsi. Solleciteremo l’apertura di agriturismi, punti di ristoro e di accoglienza nei punti più strategici per accogliere anche un nuovo tipo di turista non solo diretto ad alta quota, ma curioso e attento pure alla cultura. Cercheremo di costruire negli anni contando certamente sul supporto e l’aiuto di molti amici, come ad esempio quelli del Cai che già lavorano costantemente per la manutenzione ordinaria dei sentieri».

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