sabato, Aprile 27, 2024
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L’Asl di Brescia illustra la situazione del lago dopo l’imponente «fioritura» delle ultime settimane. Desenzano: rete idrica a posto con la «Cabina nuova»

Alghe, acqua senza rischi

E’ la fioritura algale più consistente degli ultimi anni, quella in atto sulla sponda bresciana del lago, anche se il fenomeno non è certo nuovo. Lo sottolinea l’Asl di Brescia, ricordando che diversi fattori (sostanze nutrienti nell’acqua, particolari condizioni del bacino idrico, aspetti meteo-climatici) contribuiscono a creare le condizioni perché il fenomeno si verifichi. Ma la situazione sta migliorando gradualmente e ogni allarme per la popolazione sarebbe ingiustificato. Certo, il problema va considerato con la dovuta attenzione. «L’interesse sanitario della fioritura in atto scaturisce dalla capacità delle specie algali individuate di produrre sostanze tossiche (tossine), pericolose per l’uomo e per gli animali, anche se – per fortuna – con espressione di un quadro clinico per lo più benigno nell’uomo». Nessun pericolo, insomma, dice l’Asl, che aggiunge: «Le alghe in questione sono molto piccole e vengono ritenute veri e propri batteri con qualche caratteristica simile a quella delle piante (fotosintesi clorofilliana), tant’è che sono denominate cianobatteri». Due le tipologie cianobatteriche: Anabaena e Planktothrix (Oscillatoria) rubescens. «La produzione delle tossine algali non è affatto sicura e stabile – spiegano i tecnici -, potendo variare nel tempo e nei luoghi di volta in volta, addirittura nel corso di una stessa fioritura algale». L’Asl di Brescia ha quindi condotto i suoi controlli come se fossero presenti le sostanze tossiche, considerando che nel 50-75% dei casi effettivamente le fioriture di cianobatteri risultano tossiche». Il laboratorio di sanità pubblica dell’Asl ha controllato tutti i campioni di acqua prelevati dal distretto socio-sanitario del Garda «effettuando al microscopio il riconoscimento delle cellule algali e il loro conteggio (numero di cellule per litro di acqua); ciò è molto importante perché la pericolosità della fioritura algale per presenza di tossine è direttamente correlata alla concentrazione delle cellule». L’Istituto superiore di sanità, inoltre, «sta conducendo ricerche specifiche per individuare esattamente l’eventuale presenza di tossine in campioni di acqua del lago». Nel frattempo il distretto di medicina veterinaria di Salò «ha controllato eventuali conseguenze sugli animali, con particolare attenzione al pesce, senza ritrovare finora problemi significativi; comunque si consiglia di consumare il pesce catturato nel Garda, eviscerandolo, come di solito avviene». Conclusa la stagione balneare, l’attenzione dei sanitari si è concentrata sull’acqua utilizzata per il consumo umano, «dal momento che gli acquedotti pubblici dei Comuni di Sirmione, Desenzano, Moniga, Manerba, San Felice si approvvigionano proprio dal bacino del Garda». L’acqua viene usata dopo trattamenti di potabilizzazione: si tratta di «processi automatici di filtrazione e di disinfezione, che sono efficaci nel trattenere anche le alghe, ma la qualità dell’acqua nelle reti idriche comunali varia secondo le caratteristiche degli impiangi di potabilizzazione». Lo sviluppo algale in superficie, nella prima quindicina di ottobre, ha particolarmente interessato il Basso Garda (Desenzano e Sirmione), con concentrazioni di cellule algali di centinaia di milioni per litro di acqua, estendendosi poi lungo la costa verso Nord, fino a Gargnano, pur presentando concentrazioni minori nelle località a settentrione. L’acqua in profondità (30-60 metri), dove pescano gli acquedotti, «ha sempre evidenziato un contenuto algale notevolmente minore rispetto alla superficie». Questa la situazione. Sirmione : nell’acqua potabile, sia alla presa a lago che nella rete di distribuzione, sono stati sempre trovati valori inferiori al limite di 5 milioni di cellule algali per litro (limite considerato discriminante, al di sopra del quale viene inibito il consumo d’acqua); comunque, poiché si è notato un progressivo incremento della presenza algale – che il giorno 12 ottobre ha sfiorato i due milioni di cellule per litro -, sono state proposte al Comune delle misure di filtrazione, a titolo cautelativo, in attesa dell’attivazione del nuovo impianto di potabilizzazione, ormai pronto. Tra il 15 e il 19 ottobre la situazione è notevolmente migliorata, con concentrazioni algali nell’acquedotto inferiori al milione di cellule e progressivamente in diminuzione. Desenzano : l’acquedotto comunale capta l’acqua attraverso due impianti, la «Cabina nuova» e la «Cabina vecchia». Per il primo la tubazione è profonda 60 metri e l’acqua è ottimamente trattata con ozono, filtrazione, disinfezione finale con biossido di cloro; tale potabilizzazione ha eliminato completamente la presenza di alghe nell’acqua potabile. Per la «Cabina vecchia», la tubazione è invece meno profonda (circa 30 metri) e l’acqua è disinfettata con biossido di cloro senza filtrazione. «Il progressivo aumento delle alghe, che il 12 ottobre scorso hanno raggiunto in rete acquedottistica, la concentrazione di tre milioni di cellule per litro, ha indotto l’Asl di Brescia a concordare con il Comune di Desenzano la sospensione dell’approvvigionamento con tale impianto, introducendo un urgente collegamento idraulico per distribuire ai cittadini l’acqua dalla «Cabina nuova»; tale provvedimento ha notevolmente ridimensionato la presenza delle alghe nell’acqua consumata dai cittadini (300.000 cellule per litro). Moniga, Manerba, San Felice del Benaco : la situazione qui è abbastanza uniforme e tranquilla. L’acqua, captata a grande profondità, «è già in partenza di miglior qualità rispetto a quella dei Comuni meridionali, contenendo, allo stato grezzo, alghe fino a una concentrazione massima di 360.000 cellule per litro; ognuno dei Comuni succitati è dotato di un valido impianto di potabilizzazione, composto almeno da filtrazione e disinfezione, sicché l’acqua trattata, destinata al consumo umano e distribuita con gli acquedotti, alla fine o risulta priva di alghe o ne contiene quantità molto limitate (massimo 30.000 cellule per litro).

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