Brescia è stata teatro di un'importante operazione contro la 'ndrangheta, che ha portato all'arresto di 33 persone e al sequestro di beni per oltre 1.800.000 euro. Nella mattinata di oggi, le forze dell'ordine, tra cui la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale locale. Gli indagati provengono da diverse province italiane e anche dalla Spagna, e sono accusati di vari reati tra cui detenzione illegale di armi e usura, aggravati dal metodo mafioso. L'indagine, avviata nel settembre 2020 dalla Procura della Repubblica di Brescia – Direzione Distrettuale Antimafia, ha rivelato l'esistenza in città di una “locale” legata alla cosca "Alvaro", attiva in estorsioni e traffico illecito.
Attualmente sono in corso perquisizioni condotte da circa 300 agenti delle forze dell'ordine non solo a Brescia ma anche nelle province limitrofe. Tra gli arrestati figura anche una suora, sospettata di aver svolto un ruolo d'intermediaria tra i membri del gruppo criminale e i detenuti. Le indagini hanno evidenziato come il sodalizio fosse capace non solo di perpetrare reati tradizionali ma anche attività economiche illecite attraverso imprese fittizie nel settore del commercio dei rottami, generando fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo intorno ai 12 milioni di euro.