Natale e Santo Stefano tranquilli per i Volontari del soccorso della Croce Bianca di Torri. Questo almeno il primo bilancio fatto dal presidente dell’associazione Fabio Raguzzi relativamente ai due giorni festivi in cui la Croce Bianca aveva messo gratuitamente a disposizione un’auto medica per fronteggiare le eventuali emergenze che si sarebbero potute verificare nel territorio benacense e montebaldino. «Durante il giorno di Natale», ha illustrato il direttore sanitario della Croce Bianca, dottoressa Lorella Morando «non mi sembra ci siano state chiamate particolarmente urgenti, anche se di turno in effetti c’era un altro collega medico. So che i volontari della sede di Garda sono usciti due volte, ma si trattava essenzialmente di cose di poco conto. Nella giornata di Santo Stefano tutto tranquillo. Meglio, speriamo che continui così, dato che vuol dire che la gente sta bene». Ma se dal punto di vista sanitario tutto è andato per il verso giusto, non altrettanto si può dire dal punto di vista amministrativo ed organizzativo. A spiegare il perché è lo stesso presidente della Croce Bianca. Che, prima di ogni cosa, desidera «chiarire alcuni aspetti». «Anzitutt», comincia -«voglio ribadire che questa operazione fatta dalla Croce Bianca è sicuramente importante per la sicurezza di tutto il territorio del Garda e del primo entroterra montebaldino. La presenza di un’ auto medica infatti, del tutto indipendente dall’ ambulanza, consente al medico di raggiungere più velocemente il luogo di eventuali incidenti e di muoversi in modo più snello per poter prestare soccorso. Una volta valutato il caso, il sanitario può decidere se debba accompagnare l’ambulanza o, viceversa, possa esser svincolato e rientrare, pronto a intervenire in altre situazioni di maggiore pericolo». A questo punto però il presidente della Croce lancia una stoccata ben precisa. «Va sottolineato», attacca Raguzzi «come sarebbe indispensabile per un comprensorio così vasto come quello del Garda-Baldo, parte dell’Ulss 22, poter disporre per almeno sei mesi l’anno, e cioè da maggio ad ottobre, di un’auto medica come quella messa a disposizione in questi giorni. Invece, i cittadini pagano circa 29 mila lire al mese per dei servizi sanitari che la direzione generale dell’Ulss 22, di fatto, non sta erogando in pieno. Il tutto, a favore invece di altri comprensori quali il Villafranchese o altri ancora. Qualcuno, ad esempio, dovrà spiegare come mai quest’estate non sia stato istituito, come gli altri anni, il medico turistico nel periodo estivo. A fronte di paesi con poche migliaia di abitanti, in estate qui si superano abbondantemente svariate decine di migliaia di persone tra ospiti, turisti e residenti che, se avessero delle urgenze mediche, si troverebbero in seria difficoltà nel trovare delle adeguate risposte. Questo vale, a maggior ragione, per la presenza in pianta stabile di un’auto medica, capace di raggiungere in breve tempo diverse zone, da Malcesine a Peschiera, all’entroterra». A Raguzzi fa eco la dottoressa Morando. «A Verona», afferma il direttore sanitario «ci sono due automediche: una in Borgo Venezia, che copre anche le vicine zone montane, e una per il centro, assai meno utile data la massiccia presenza di autoambulanze in grado di portare gli ammalati ai vicini ospedali. In un territorio vasto come quello del Garda-Baldo invece manca totalmente questo fondamentale presidio». «A questo punto», rende noto Raguzzi «la direzione generale dell’Ulss, come è stato ribadito poco tempo fa anche nella conferenza dei sindaci, deve dire che programmi ha veramente per questo territorio. La Croce Bianca di Torri, come pure le altre associazioni di volontariato quali la Bianca di Verona, la Croce Blu di San Martino, la Croce Sos di Sona, la Sos di Valeggio, sono state tutte “tagliate fuori” dalle Ulss, a differenza delle private di Verona, quali la Croce Verde, la Croce Gialla e la Croce Europa, a cui l’Ulss 20 ha destinato molti soldi, credo più di quattro miliardi e mezzo». «In gennaio», conclude Raguzzi «la Croce Bianca inviterà la Conferenza dei sindaci, i vertici dell’Ulss 22, i responsabili del Pronto soccorso degli ospedali del territorio e, probabilmente, anche le categorie che operano nell’ambito turistico, a sedersi ad uno stesso tavolo per affrontare il problema di un serio piano per le urgenze nella zona del lago e del Baldo. Vedremo se ci sarà la vera intenzione di affrontare questa situazione critica e potenzialmente molto pericolosa dal punto di vista sanitario, sia per i cittadini gardesani che per le migliaia di turisti».
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Dopo la positiva esperienza di Natale il presidente Raguzzi ripropone il problema di un piano per gli interventi.
Auto medica per sei mesi all’anno
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