sabato, Aprile 20, 2024
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Dopo il via libera della Provincia, ultimo esame per lo strumento «anti-Malpensa». Imminente il sì della Regione al piano territoriale. In programma anche la costruzione di un raccordo ferroviario che potrebbe collegare a Milano

Buone nuove per l’aereoporto di Montichiari

Di recente il via libera della Giunta provinciale e ora, forse già venerdì, il placet della Giunta regionale. E’ questo il cammino che sta compiendo il Piano territoriale d’area per l’aeroporto di Montichiari, finito negli ultimi giorni nel mirino del centro-sinistra in Broletto. Il protocollo d’intesa tra Provincia e Regione Lombardia prevede il riconoscimento all’Amministrazione provinciale di una delega a definire la programmazione dello sviluppo dell’area intorno all’aeroporto di Montichiari, che al momento coinvolge i Comuni di Montichiari, Castenedolo e Ghedi, senza escluderne altri che potrebbero in seguito aggiungersi. Un apposito comitato tecnico avrà due anni di tempo per indicare gli interventi necessari nei più diversi aspetti infrastrutturali: dai trasporti alla viabilità, dall’ambiente alle aree industriali. Nella sostanza, questo strumento sarà il Piano regolatore dell’area circostante l’aeroporto, chiamato a disciplinarne lo sviluppo, per evitare il ripetersi di situazioni negative tipo Malpensa. Il Piano, una volta redatto e approvato dalla Provincia, passerà al Pirellone che lo farà proprio definitivamente, varando una apposita legge regionale. Il riconoscimento permetterà poi l’accesso a finanziamenti di vario tipo, nazionale e europeo, per la realizzazione delle opere. Perchè il Piano territoriale d’area? E’ risaputo che la Lombardia riconosce a Montichiari grandi chance di sviluppo, tanto da considerarlo il futuro secondo hub dopo Malpensa. Ma per favorire l’affermarsi di un disegno di questo genere è ancora da realizzare una serie di infrastrutture indispensabili. Come il miglioramento dei collegamenti stradali verso la A4 e la A21. In agenda c’è l’esigenza di un raccordo ferroviario: da Brescia o addirittura dalla stazione centrale di Milano. E il traffico aeroportuale favorirà un incremento del flusso turistico. Perchè non prevedere allora strutture ricettive? Immaginare in anticipo ciò che serve è anche un modo per decidere meglio l’utilizzo del territorio. D’altra parte la collocazione geografica priva di addensamenti urbani nelle vicinanze dello scalo favoriscono la sua vocazione e le potenzialità.

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