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Cd in sette lingue per il marrone Dop. Sono quelle parlate dai genitori degli scolari

Concorso nelle scuole sulla castagna

La siccità dei mesi scorsi fa calare del 40 per cento la produzione ma in compenso migliora la qualità dei prodotti. È il parere unanime dei castanicoltori che hanno partecipato nei giorni scorsi alla 29ª edizione della Festa dei marroni di San Zeno di Montagna. «Rispetto agli altri anni sono aumentate anche le vendite segno che, dopo anni di pubblicizzazione, le nostre castagne cominciano ad essere conosciute e apprezzate», spiega Ugo Bonafini vincitore del primo premio nel concorso Marron d’Oro che ogni anno premia il miglior produttore: erano 21 i partecipanti iscritti quest’anno alla gara. I marroni di San Zeno si vendono all’ingrosso a quasi 1.000 lire in più rispetto allo scorso anno. Un aumento che piace molto ai produttori, soprattutto a quelli che usano questo prodotto per integrare il reddito della propria azienda agricola. Giandomenico Campagnari, allevatore di professione, ha un castagneto di 100 piante dove produce circa 30 quintali di frutti l’anno. «I marroni sono una risorsa in più perché ormai l’allevamento da solo in montagna non basta», dice. «Per fortuna la gente comincia ad apprezzare i nostri prodotti biologici e non trattati, coltivati ancora con i metodi tradizionali. E poi da quest’anno c’è anche la Dop che garantisce qualità e tecniche di coltura». Il 30 agosto di quest’anno infatti sulla Gazzetta Ufficiale della repubblica italiana è stato pubblicato il disciplinare di produzione. Un atto che sancisce, da parte dello Stato italiano, l’attribuzione della Denominazione di origine protetta ad un prodotto. «Ora siamo in attesa dell’analogo provvedimento da parte della Cee ma siamo già stati autorizzati a fregiarci del marchio», spiega Giacomo Peretti, presidente dell’Associazione castanicoltori di San Zeno di montagna. Peretti è stato, 5 anni fa, uno dei fondatori dell’associazione e dei promotori del marchio. «Ovviamente ho ricevuto l’appoggio di tutti i castanicoltori locali», dice. «L’ottenimento del marchio Dop era l’unico modo per ridare vigore ad un settore e a una produzione di qualità, ma che stava rischiando l’abbandono. Ora dobbiamo puntare sulla promozione e sulla visibilità». Quest’anno nella zona Dop, che comprende il comune di San Zeno e parte quelli di Brentino e Brenzone, sono stati prodotti circa mille quintali di marroni. «Dobbiamo farci conoscere di più», aggiunge Cipriano Castellani, sindaco di San Zeno. E le iniziative quest’anno sono fioccate: l’ultima la realizzazione del libro «Marroni di San Zeno e castagnari del Baldo» scritto dal giornalista enogastronomo Angelo Peretti e presentato al pubblico nel giorni scorsi. L’amministrazione e l’associazione castanicoltori hanno poi assegnato una medaglia d’argento con riprodotto il proprio logo al comune di Soriano nel Cimino, Viterbo. «Un modo per stringere rapporti ulteriori con un paese che ogni anno partecipa alla nostra festa e dove è forte la produzione di castagne», è la spiegazione. Ma l’iniziativa a cui San Zeno tengono di più è una gara per l’abbinamento di tre vini italiani a marroni cotti a caldarrosta organizzata con il patrocino della fondazione seminario Luigi Veronelli. «È importante», sottolinea Peretti, «aver ottenuto l’imprimatur sui nostri prodotti da parte di uno dei maggiori esperti di enogastronomia italiana». Un’altra novità di quest’anno è il coinvolgimento delle scuole nella promozione del prodotto tipico locale. «Il castagno e il marrone di San Zeno» è infatti il titolo di un concorso a premi diretto ai ragazzi di elementari e medie di tutto il comprensorio Baldo Garda. Molte le scolaresche che hanno partecipato con elaborati di vario tipo, disegni, temi e prodotti multimediali. «Si tratta di elaborati in cui vengono usati vari sistemi di comunicazione come il disegno, la fotografia, poesia, e vari linguaggi, dal dialetto alle lingue straniere», spiega Giordano Macchiella, dirigente scolastico del plesso di Bardolino. «I ragazzini hanno partecipato entusiasti», dicono all’unisono le insegnanti Elide Ottaviani e Angela La Stella. La loro classe, la 3ª C di Bardolino, si è aggiudicata il secondo premio per le scuole medie. «E poi con gli elaborati multimediali possono trovare spazio anche quegli alunni che hanno difficoltà a scrivere o ad esprimersi». Il primo premio è andato invece alle scolaresche di San Zeno. Il loro elaborato multimediale era basato su un Cd che conteneva oltre alla storia della castagna, la traduzione di una poesia dialettale veronese in sette lingue straniere: russo, rumeno, arabo, cinese, portoghese, inglese e tedesco. Le stesse parlate dai genitori di molti alunni.

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