Attesissimo dai pescatori, anche quest’anno, sul Garda, è arrivato il momento della pesca delle sarde. In questo periodo migliaia sono i pescatori che, armati di canna, durante le ore serali o dalla riva o dalla barca cercano di catturare l’agone, da noi più conosciuto col termine dialettale di sarda. La pesca della sarda è disciplinata dal regolamento regionale numero 2 del 1999, integrato dal decreto dell’amministrazione provinciale 53 del 2000 i cui principi sono stati interamente recepiti anche dal regolamento della pesca recentemente approvato dalla Provincia di Brescia; in provincia di Trento esiste invece una regolamentazione della pesca della sarda leggermente diversa. La pesca dilettantistica verso questa specie è vietata dalle 12 di oggi alle 12 del 10 giugno e dalle 12 del primo luglio alle 12 del 6 luglio e inoltre, durante il periodo dal primo giugno al 31 luglio, dalle 12 del lunedì alle 12 del martedì e dalle 12 del mercoledì alle 12 del giovedì. La pesca è consentita con un massimo di tre canne e con un massimo complessivo di sei ami: il quantitativo massimo giornaliero per pescatore è di cinque chili, equivalenti a circa 50 esemplari. La pesca è consentita sino ad un’ora dopo il tramonto. La pesca professionale oltre che da oggi al 10 giugno e dal primo al 6 luglio è vietata dalle 12 del mercoledì alle 12 del giovedì (mercoledì sera) e dalle 12 del sabato alle 12 della domenica (sabato sera) nel periodo compreso tra il primo giugno e il 31 luglio. Durante quest’ultimo periodo, dalle 12 del giovedì alle 12 del sabato e dalle 12 della domenica alle 12 del lunedì le reti per la sarda devono essere calate non prima di due ore prima del tramonto per essere recuperate non oltre le nove del giorno successivo. «In pratica», commenta l’assessore al Servizio tutela faunistica Camillo Pilati, «nulla è cambiato rispetto all’anno scorso, quando per la prima volta è stato applicato questo regolamento per la pesca della sarda, apparentemente tanto complesso, ma in realtà indispensabile per salvaguardare la specie dall’eccessivo prelievo». La normativa adottata si è rivelata dunque efficace a limitare quei contrasti esistenti precedentemente tra i pescatori sportivi e quelli professionisti. «L’obiettivo di contenere i contrasti tra le due categorie», commenta ancora Pilati, «è stato in qualche modo raggiunto e ritengo che questa sia la strada giusta da seguire. L’aver predisposto un regolamento unico tra le tre Province (salvo qualche piccola differenza con la Provincia di Trento) ha creato poi i presupposti per una gestione del patrimonio ittico e della pesca più razionale e più vicina all’utenza: il solo fatto che quest’anno non è cambiato nulla rispetto allo scorso anno è indice della validità della nuova normativa e questo ben fa sperare sul fatto che in futuro le modifiche ed integrazioni da apportare saranno modeste ed alla portata di tutti i pescatori; un aspetto, quest’ultimo in passato scarsamente preso in considerazione».
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Il secondo periodo di ferma dal primo al 6 luglio. Per il resto dell’estate permessi a giorni alterni. È scattato il regolamento che mette fine alle liti tra professionisti e dilettanti
Da oggi è vietato pescare le sarde
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