Strenna di Natale letteraria per i cittadini del paese con il volume «Gli oratori di Torri del Benaco». In una sala consiliare gremita di pubblico, il prof. Giuliano Sala ha presentato qualche giorno fa la sua ultima fatica letteraria, voluta dall’amministrazione comunale e relativa ai così detti oratori minori, sparsi sul territorio di Torri. E così, dopo la presentazione del vicesindaco e assessore alla cultura Daniela Peroni, che ha voluto «ringraziare la Biblioteca e tutti quelli che hanno collaborato per portare a termine questa preziosa pubblicazione dimostrando sensibilità per il patrimonio torresano», ha preso la parola il sindaco Alberto Vedovelli. Tra il pubblico, anche il prof. Fabio Gaggia, il responsabile dell’Azienda di promozione turistica, quello della Comunità del Garda ed il parroco di Torri don Luciano De Agostini. «Questo volume», ha detto il sindaco, «è un ulteriore passo del cammino iniziato nel 1995 con la catalogazione dei capitelli di Torri e proseguito poi con il restauro degli stessi e con le varie pubblicazioni sulle chiese di Pai, sulla Parrocchiale di Albisano e dei pieghevoli sulla Parrocchiale di Torri. Ma i lavori del progetto proseguiranno ed il prossimo passo», ha anticipato Vedovelli, «sarà un pieghevole per ogni chiesa presente sul territorio comunale e la pubblicazione sulla Chiesa di San Giovanni. In questo modo, potremo coniugare il recupero e il mantenimento del patrimonio e delle tradizioni antiche all’aspetto turistico, facendo dei veri e propri percorsi per far conoscere tutte le nostre chiese e i capitelli». Successivamente, con l’ausilio delle diapositive, Sala ha iniziato la presentazione del volume che, con le ricerche fatte in vari archivi comunali, oltre che all’archivio di Stato, all’archivio storico della Curia di Verona e a quello di Padova, ha portato alla luce aspetti inediti e caratteristici degli oratori della Santissima Trinità, dei Santi Faustino e Giovita, di Sant’Antonio di Padova, di San Siro e sull’ormai scomparso oratorio di San Felice, di cui ad oggi la quasi totalità dei torresani ne disconosceva l’esistenza. Partendo dalla differenza tra chiesa Parrocchiale, Cappella ed Oratorio, Sala ha spiegato come «un tempo Torri non avesse una propria parrocchia, ma fosse dipendente da Garda. Da qui infatti, partivano i delegati che celebravano, solo alla domenica, la messa a Torri. Quindi, negli oratori presenti in paese non c’era l’officio settimanale della messa, che poteva esser celebrata solo occasionalmente, e né c’era la così detta “cura delle anime”. La chiesa più importante allora era quella romanica cimiteriale di San Giovanni, fuori dalle mura di cinta di Torri». Una digressione molto interessante quella di Sala e che ha illustrato ai numerosi cittadini presenti aspetti assolutamente sconosciuti del territorio di Torri. Tra questi anche l’esistenza, fino circa al 1923, dell’oratorio di San Felice, successivamente raso al suolo in località Frader, di cui praticamente nessuno era a conoscenza. Copia del volume è stata donata agli intervenuti ed è tuttora a disposizione, su richiesta, alla Biblioteca comunale.