Una tavola rotonda per parlare di territorio, tutela ambientale e valorizzazione delle risorse in sintonia con la natura. Questo il significato dell’incontro svoltosi venerdì sera nel palazzo municipale di Muscoline, alla presenza del sindaco Albino Zabbialini e dell’assessore all‘Ambiente del Comune di Gavardo, Aldo Micheli.La riunione è stata promossa da un gruppo di associazioni locali, tutte impegnate nel campo della salvaguardia territoriale: i comitati «Parco delle colline moreniche», «Tutela ambientale di Muscoline», «Tutela ambientale di Villa e Cunettone-Salò ambiente» e l’associazione «Viviamo Puegnago». Sono loro i firmatari del progetto, presentato ai delegati dei due Comuni, che punta alla creazione di un «Parco locale di interesse sovracomunale», comunemente definito con l’acronimo «Plis».IN PRATICA, si tratta di uno strumento di accordo fra diverse amministrazioni civiche per individuare e proteggere un’area dalle particolari caratteristiche paesaggistiche, storiche, ma soprattutto floreali e faunistiche.In questo caso specifico la zona interessata sarebbe quella circostante ai laghetti di Sovenigo, comprendendo in tale perimetro tutta quella fetta di territorio che si trova a cavallo della dorsale morenica compresa fra la bassa Valle Sabbia e la Valtenesi, dalla piana di Pratomaggiore di Salò ai rilievi collinari che nascondono la vista del lago di Garda agli abitanti di Gavardo e Muscoline. Ecco perché le associazioni proponenti hanno individuato come potenziali referenti gli amministratori di Puegnago in primis, ma anche di Gavardo, Salò e Muscoline, nella speranza (probabilmente concretizzabile a breve) di riuscire ad estendere l’interesse anche al Comune di Polpenazze.«Noi abbiamo in mente un territorio, non confini specifici» ha spiegato Gabriele Lovisetto, del Parco delle colline moreniche. «Quello di cui stiamo discutendo non è altro che un percorso, in grado di condurre i singoli Comuni ad un’autoregolamentazione congiunta, ovviamente rivolta alla salvaguardia dell’area in questione, attraverso un serie di norme che ne limitino lo sfruttamento, sia dal punto di vista residenziale che produttivo. Ciò non significa però rendere inutilizzabile o addirittura inaccessibile l’ambito individuato, ma gestirlo in modo tale che possa avere anche una redditività, purché sia coerente con le sue caratteristiche ambientali».IN SINTESI le parole d’ordine sono due, vale a dire quelle citate all’inizio: tutela e valorizzazione, entrambe nell’interesse della popolazione.«Si pensi ad esempio ai 540 ettari del Plis di Desenzano – ha proseguito Lovisetto -: è attraversato da due strade e ci sono delle abitazioni, ma non si potrebbe mai costruirvi all’interno un condominio, una fabbrica, oppure un centro commerciale. Nei Plis ritorna protagonista l’agricoltura, senza dimenticare le opportunità nel campo del turismo. Perché anche i laghetti di Sovenigo e il lago Lucone, che sono siti dalle grandi potenzialità, non hanno una valenza turistica?».Certo la strada da percorrere è tanta: le associazioni da sole non possono fare nulla, se non stimolare le amministrazioni comunali a condividere il progetto.In seguito è necessario che i Comuni inseriscano nel proprio strumento di pianificazione urbanistica il Plis, per poi presentarlo a Provincia e Regione. Starà all’ente provinciale dare il via libera, con il «placet» di quello regionale, che potrà accordare anche i finanziamenti.Muscoline sembra decisamente favorevole. Gavardo è incuriosito. Nessun parere per il momento da Salò e Puegnago.
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La tutela ambientale del territorio tra Polpenazze e Cunettone di Salò