Luigi Marino e Ruggero Morghen, titolari della cultura a Riva e ad Arco, hanno tenuto a battesimo ieri mattina l’antologia trilingue dei vincitori delle prime sei edizioni del premio di poesia dialettale intitolato a Giacomo Floriani. 25 autori, 49 liriche, l’intera collana dei dialetti alpini, dal rendenese al friulano, dal genovese al franco provenzale, dall’emiliano al trevigiano, le «traduzioni» prima in italiano e poi in inglese, testimonianza d’un interesse sovrannazionale per le parlate locali: d’una ricerca delle radici nell’epoca della globalizzazione totale. Enrico Rossaro, curatore dell’antologia, nel suo intervento ha lanciato due proposte con cui l’amministrazione comunale dovrà confrontarsi: aprire a Riva un centro internazionale di studi dialettali, partendo dal materiale del premio Floriani e dal gruppo di amici, appassionati e studiosi che vi si muove intorno; ed un convegno sui sistemi linguistici «minori» di cui ormai s’avverte il bisogno nelle università di tutto il mondo.
Rossaro propone a Riva un centro studi sulle parlate «minori»
Floriani: il cuore parla ancora in dialetto
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