martedì, Marzo 25, 2025
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A due settimane dal sisma la situazione si mostra in tutta la sua gravità.In azione cinquantadue squadre di tecnici. Oggi ultimo giorno per le richieste di verifica. Cresce ancora l’entità dei danni

Gli sfollati sono diventati duemila

Il terremoto ha lasciato alle spalle un pozzo nero di cui non si intravede il fondo: il numero degli sfollati continua ad aumentare (è stata superata quota duemila), e i danni sono incalcolabili. Spesso, all’esterno delle case, le crepe non sono visibili. Ma dentro bisogna rifare le pareti, e ricostruire i tetti. Senza dimenticare che a Pompegnino di Vobarno e a Clibbio di Sabbio è necessario abbattere numerosi edifici, dato che non basta metterli in sicurezza. Le due località della Valle Sabbia hanno avvertito la maggiore intensità della scossa: tra il settimo e l’ottavo grado della scala Mercalli, secondo le indicazioni degli esperti del Quick Earthquake Survey Team (Quest), accorsi sul luogo. Pavone di Sabbio, Roè Volciano e Salò hanno raggiunto il 7°, Gardone Riviera, Gazzane di Preseglie, Gardone Riviera, Prandaglio di Villanuova e Sabbio Chiese tra il 6° e il 7°, San Felice del Benaco, Toscolano Maderno e le altre frazioni di Roè (Gazzane, Tormini) il 6°. Le imprese edili hanno proseguito il lavoro anche ieri, nella giornata dell’Immacolata. E’ indispensabile consolidare gli edifici, e metterli in sicurezza, per consentire alle famiglie evacuate di rientrare. Intanto il numero degli sfollati è ulteriormente cresciuto. Secondo i dati forniti dalla Prefettura di Brescia, aggiornati alle ore 10 di ieri, è salito a 2.027, rispetto ai 1.808 di lunedì e ai 1.905 di martedì. Persone costrette a uscire dalla loro abitazione dopo i controlli effettuate dai tecnici: ingegneri, architetti, geometri. Finora le verifiche hanno riguardato il 59% degli edifici (4.028 su 6.802). Di conseguenza non è dato sapere se la situazione si è stabilizzata o se quota duemila verrà superata di molto. La maggior parte degli sfollati (1.233, rispetto ai 1.128 dell’altro ieri), il 61%, è ospitata da amici e parenti sono 1.128, cui bisogna aggiungere i 592 negli alberghi (contro i 609 di martedì), i 137 accolti in locali reperiti dal proprio municipio e i 65 in strutture pubbliche. Quando una famiglia viene allontanata da casa, tende a rivolgersi in un primo istante ai conoscenti. La pensione, la struttura delle suore, l’hotel o il meublè pagati dal comune diventano invece una scelta secondaria. Per quanto riguarda le verifiche richieste, si è passati dalle 6.420 di martedì alle 6.802 di ieri (+ 382). Quelle effettuate sono aumentate da 3.705 a 4.028 (+ 323). L’assessore regionale Massimo Buscemi ha fissato per oggi il termine ultimo per presentare la domanda. Altrimenti non si riesce a tenere il passo. Le squadre di tecnici in azione sono 52; ognuna è composta da un paio di persone. Per chiudere la “partita”, è indispensabile che i professionisti locali diano una mano. Gli edifici pienamente agibili sono 3.019 (di cui 2.875 privati a 144 pubblici), rispetto ai 2.740 di martedì (2.596 e 144). E’ aumentato anche il numero di quelli bocciati, in tutto o in parte, passati da 965 a 1.009 (in 569 casi i sindaci hanno emesso ordinanza di sgombero, poichè in cattive condizioni, in 440 no). Ricordiamo che, in questo momento, vengano controllate soltanto le abitazioni. 193 le verifiche effettuate dalla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Brescia, Mantova e Cremona. Ne mancano ancora 168. Il verdetto: 66 ok, 46 inagibili e 81 parzialmente. Ieri il Centro operativo misto (Com), allestito nella vecchia palestra dell’Istituto tecnico Battisti di Salò, ha potuto contare su 285 uomini, una cinquantina meno di martedì. La giornata festiva ha indotto a ridurre in particolare le Forze di polizia. Ma è chiaro che, ormai, si sta andando verso lo smantellamento della struttura. Dopo avere organizzato la macchina per fronteggiare l’emergenza, ed emessa l’ordinanza sulle modalità di finanziamento di sfollati, imprese, ecc. (sarà firmata oggi?), i comuni riprenderanno in mano la situazione, e dovranno continuare da soli.

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