Un temporale come quello che si è abbattuto ieri pomeriggio sul Garda non si ricordava da tempo, anche se spesso, in estate, il cielo semina danni. Acqua mista a grandine è caduta in abbondanza tra Salò e Toscolano alle 16.30, provocando problemi alla circolazione per l’allagamento della statale a Gardone Riviera. La strada si è trasformata in un fiume, con l’acqua che ha superato in alcuni punti anche i 40 centimetri. Decine le auto in panne. Fermi, davanti al Grand Hotel, anche un paio di furgoni. Le strade a monte per oltre venti minuti hanno scaricato migliaia di litri d’acqua sulla Gardesana, che è rimasta bloccata fino a quando il liquido e il fango hanno iniziato a defluire. Inevitabili le lunghe code nei due sensi di marcia. Numerosi anche i rami e i tronchi d’albero spezzati dal vento e finiti sulla strada. I problemi maggiori si sono avuti a Montemaderno, dove un grosso albero ha ceduto. A Toscolano, un cipresso alto una quindicina di metri, uno degli alberi del parco di Villa Adele, è caduto danneggiano la ringhiera. Nessuna conseguenza per le persone e per le auto in sosta nelle vicinanze del «piantone», forse il più grosso albero del Garda che ogni anno richiama curiosi alla confluenza tra il lungolago Zanardelli e via Foscolo. In serata, i vigili del fuoco lo hanno rimosso. Sono intervenuti i vigili di Toscolano. Guai molto più seri, purtroppo, a Moniga, dove la grandine ha veramente lasciato il segno. Chicchi a volte grossi come noci sono precipitati al suolo per molti minuti (e interessando una fascia di territorio che ha compreso anche Padenghe). Il putiferio si è scatenato attorno alle 19, e ha provocato danni ingenti ad auto (carrozzerie segnate e parabrezza infranti), case e soprattutto coltivazioni; senza dimenticare i campeggi e le barche. Una prima ricognizione è stata effettuata dal vicesindaco Enzo Dolci, ma naturalmente in zona sono intervenuti anche vigili urbani, carabinieri e vigili del fuoco, impegnati a sgomberare dal fango e dall’acqua cantine e scantinati. Numerosi gli incidente tra Padenghe e Moniga con gran lavoro per polizia, carabinieri ne vigili. «E’ stato il putiferio. Sembrava una tromba d’aria. Il cielo era nero come il carbone» raccontano Mario Cassano e la moglie Lucia di Milano in vacanza sul Garda. La loro auto è rimasta in panne. Momenti di vera preoccupazione anche nella parte alta del Garda bresciano: a Limone la pioggia e il fango trascinato a valle hanno fatto temere una nuova frana dopo quella che qualche settimana fa aveva seppellito il parcheggio di un hotel. E per di più pare che non sia ancora finita. Ieri è infatti stato dichiarato lo stato di preallarme meteo in Lombardia. Il transito di una perturbazione ha interessato, come abbiamo visto, già ieri pomeriggio la Regione con precipitazioni anche violente. Le zone più colpite le Alpi, le Prealpi e l’alta pianura occidentale. E in base alle previsioni, dal Pirellone è stato disposto appunto lo stato di allerta – codice uno – per rischio idrogeologico in sette province; a decorrere dalle 18 di ieri.
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Statale allagata a Gardone, timore per le frane a Limone e danni a case e veicoli. La grandine colpisce campi e vigneti a Moniga
Il cielo martella il Garda
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