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Con il vino dolce anche fegato e formaggi all’insegna della riscoperta di antiche tradizioni. Gli abbinamenti saranno proposti a Vinitaly da Valpolicella Crû

Il Recioto alla prova del salame

Per il Recioto ci vuole fegato. Ma vanno benissimo anche il formaggio e, perché no, il salame, purché senz’aglio. Per le aziende aderenti al consorzio Valpolicella Crû, il Recioto è vino da riscoprire e da ricollocare a tavola, allargandone gli orizzonti gastronomici. Per il passito valpolicellese insomma, è arrivato il momento di mettere in discussione gli abbinamenti storici, come quello con la pasta frolla ad esempio, per accompagnarsi a nuovi piatti e dare vita ad inconsueti sapori. Si tratta insomma per il grande vecchio valpolicellese, di recuperare la popolarità perduta nei confronti del più celebrato Amarone. Due vini importanti, che per lungo tempo hanno seguito una strada comune. L’Amarone infatti, fino a pochi anni fa era considerato un Recioto «amaro» e solo recentemente i due prodotti hanno perduto la denominazione comune. Al successo dell’Amarone degli ultimi anni, apprezzato e ricercato dagli enofili di tutto il mondo, non è corrisposto quello del Recioto, a torto considerato ancora da qualcuno, un vino minore buono per tutti i palati, anche quelli meno raffinati. Proprio per riportare l’immagine del passito valpolicellese alla dignità dei grandi prodotti, nel corso del prossimo Vinitaly, in svolgimento nei padiglioni della Fiera di Verona dal 4 al 9 aprile, allo stand del Valpolicella Crû, il Recioto avrà uno spazio di riguardo, nel quale i visitatori avranno modo di apprezzarne la versatilità nei vari abbinamenti con il cibo. Uno spazio nel quale sarà presentata in particolare la produzione 1998 delle undici aziende associate. «Il Recioto», commenta Cecilia Trucchi, giovane titolare dell’azienda Villabellini, «è uno dei più antichi vini d’Italia. Mi pare giusto quindi dargli nuovo risalto dedicandogli una platea di tutto riguardo». L’occasione tra l’altro è doppiamente ghiotta, una di quelle da non perdere. Allo stand del consorzio (blocco C3, padiglione 8), saranno infatti serviti bocconcini a base di fegatelli di pollo alla zucca, fegato grasso e salame, rigorosamente accompagnati dal passito valpolicellese. Un menù inconsueto, curato personalmente da Pietro Leopoldo, presidente per il Veneto occidentale dell’associazione Arte in tavola che al Vinitaly occupa uno stand di 200 metri quadrati nella cittadella gastronomica. «Valpolicella Crû», spiega la Trucchi, «è un progetto di associazionismo tra produttori e si propone di valorizzare l’impegno viticolo, enologico e commerciale degli associati, così da rendere più solido il rapporto di fiducia con i consumatori e gli operatori del settore». Le aziende che aderiscono al consorzio sono: Stefano Accordini di Pedemonte, Allegrini di Fumane, Begali di Cengia, Brigaldara di San Floriano, Bussola di Negrar, Nicolis di San Pietro in Cariano, Speri di Pedemonte, Trabucchi di Illasi, Venturini di San Floriano, Villabellini di Castelrotto e Viviani di Negrar.

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