Le attività produttive possono essere compatibili con la tutela e la valorizzazione del territorio regionale protetto. È questa la filosofia che sta alla base del progetto pilota che vedrà come protagonista il parco Alto Garda Bresciano assieme ad altre 4 aree protette della Lombardia. Scopo dell’iniziativa la certificazione ambientale comunitaria Iso 14001 e la registrazione Emas di alcune imprese presenti sul territorio del parco gestito dalla Comunità montana dell’Alto Garda. Queste le aziende bresciane che si sono rese disponibili a collaborare: la cartiera di Toscolano acquisita nell’89 dal gruppo Marchi, l’oleificio biologico di Tignale e una azienda di trasformazione di inerti a Tremosine. Il progetto porta la firma della direzione generale Qualità dell’Ambiente della Regione che lo sosterrà con un contributo di 200mila euro. Fondamentale sarà la collaborazione del parco Alto Garda, diretto da Beatrice Zambiasi. All’ente gestore il governo regionale ha affidato il compito di assistere le imprese in merito alle procedure e agli adempimenti previsti dalla normativa ambientale, di organizzare corsi di informazione e formazione, e di studiare assieme alle imprese un percorso condiviso che le accompagni durante l’iter di certificazione. Questi i tempi di realizzazione: entro tre mesi il parco dovrà sottoscrivere un accordo volontario con le aziende per l’attivazione del processo di certificazione. In questo accordo saranno previste forme di garanzie per consentire il raggiungimento della certificazione o della registrazione entro 18 mesi. Questo il regolamento ferreo cui dovranno sottostare le imprese per la certificazione secondo la norma Iso 14001: adozione di una politica ambientale, effettuazione dell’analisi relativa, introduzione di un programma adeguato e di un sistema di gestione. L’ultimo passaggio sarà il controllo finale da parte di un verificatore ambientale. Più complessa è la procedura per ottenere la rispondenza ai requisiti comunitari Emas: oltre a tutti i passaggi richiesti per l’Iso 14001, l’azienda dovrà elaborare una dichiarazione ambientale che dovrà essere sottoposta a un verificatore. Solo dopo la sua trasmissione e l’accertamento di rispondenza ai requisiti richiesti, avverrà la registrazione. I percorsi di certificazione e di registrazione, dunque, sono in parte simili. Starà alle aziende scegliere se ottenere la certificazione ambientale Iso 14001 o raggiungere direttamente la registrazione Emas, oppure ancora ottenere la certificazione ambientale Iso 14001 per poi arrivare alla registrazione Emas. Mentre infatti la cartiera di Toscolano è già in possesso della certificazione Iso, l’oleificio di Tignale e la lavorazione di inerti di Tremosine non possiedono alcun certificato ambientale. Si tratta, dunque, di una nuova forma di collaborazione tra l’ente parco e le imprese, basata su principi ecologico- ambientali. Il fine ultimo – spiega la direzione generale Qualità dell’Ambiente – è quello di «ridurre i consumi, i prelievi di materie prime e le emissioni», attraverso la promozione dell’adesione ai sistemi di certificazione ambientale. Per il parco sarà l’occasione per assumere «un nuovo ruolo nei confronti delle attività produttive» quello cioè di «promotore dello sviluppo sostenibile del proprio territorio». Positivo il commento di Zambiasi: «È un ulteriore tassello che ci consentirà di fare un passo in avanti nella certificazione ambientale all’interno dell’area protetta».


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