lunedì, Dicembre 11, 2023
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In vetrina il cemento mangia smog

In atte­sa di una fon­da­men­tale inver­sione di ten­den­za su scala plan­e­taria, una novità tec­no­log­i­ca può con­tribuire a ridurre il liv­el­lo di inquina­men­to atmos­feri­co. Par­liamo del cemen­to man­gia smog, di cui si è par­la­to nei giorni scor­si in un con­veg­no svoltosi a palaz­zo Arza­ga, a Cal­vagese. Al cen­tro del­l’at­ten­zione il «Tx Active», una inven­zione del­l’I­tal­cemen­ti. Un legante spe­ciale capace di una con­tin­ua reazione fotochim­i­ca, gra­zie alla quale può assor­bire e iner­tiz­zare, trasfor­man­dole in ossigeno, sostanze inquinan­ti sospese nel­l’aria. «Dob­bi­amo costru­ire le nos­tre case, le nos­tre piazze, le nos­tre strade con questo prodot­to — ha com­men­ta­to l’asses­sore provin­ciale ai Lavori pub­bli­ci -; intan­to, presto inizier­e­mo un esper­i­men­to con la cop­er­tu­ra del sof­fit­to di una gal­le­ria stradale nel Bres­ciano, carat­ter­iz­za­ta da un ele­vatis­si­mo inquina­men­to». Tec­ni­ci e politi­ci si sono poi alter­nati durante il con­veg­no per dimostrare, dati e dia­gram­mi alla mano, che gli effet­ti foto­cataliti­ci del Tx sono sicuri ed effi­caci. Sono sta­ti por­tati gli esem­pi con­creti ovvero real­iz­zazioni con il man­gia smog avvenute tra il 2003 e il 2006 come il tun­nel di via Por­po­ra a , la grande chiesa del­la Dives in Mis­eri­cor­dia a Roma, un cen­tro yoga a Bres­cia, il cen­tro sporti­vo Mon­tichiarel­lo di Mon­tichiari, il palaz­zo del­l’Ar­civesco­v­a­do a Taran­to, la sede del­l’Air France nel­l’aero­por­to Charles De Gaulle di Pari­gi e la Cit­tà del­la Musi­ca a Cham­bery. Ma si è par­la­to anche di res­i­den­ze in Bel­gio, del­la sede del­la polizia di Bor­deaux e di un edi­fi­cio pub­bli­co costru­ito a Casablan­ca, in Maroc­co. A orga­niz­zare il con­veg­no di Cal­vagese è sta­to il Cen­tro pose Seni­ni di Mon­tichiari che è part­ner esclu­si­vo del­l’I­tal­cemen­ti pro­prio per la mes­sa in opera del Tx Active in tut­ta Italia. Intan­to, è di queste ore la con­fer­ma che la stes­sa azien­da mon­te­clarense si occu­perà di met­tere in opera man­u­fat­ti real­iz­za­ti con questo prodot­to lun­go il trac­cia­to del­la met­ro­pol­i­tana di Bres­cia. L’in­fra­strut­tura, lo ricor­diamo, attra­verserà la cit­tà da Nord a Sud per 13 chilometri. Oltre a Paroli­ni e ai mon­te­claren­si Mas­si­mo e Alber­to Seni­ni sono inter­venu­ti al con­veg­no con le loro relazioni Alber­to Ronzi e Nico­la Riz­zo di Ital­cemen­ti.

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