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Oggi concerto in piazza e concorso. Il vescovo: «San Martino esempio di fede nel quotidiano»

La festa del patrono fa il tutto esaurito

La primavera di San Martino ha regalato a Peschiera una splendida giornata di sole, la cornice ideale per il primo dei tre giorni di manifestazioni organizzati dall’amministrazione comunale per la ricorrenza del patrono. Una cornice talmente invitante da riempire il paese, con le persone che hanno affollato gli stand delle associazioni, dislocati nelle vie del centro storico, e il canale di mezzo e il ponte di San Giovanni per lo spettacolo pirotecnico dell’incendio dei Voltoni. E a vedere i fuochi, sul canale di mezzo, c’era anche il vescovo di Verona, Padre Flavio Roberto Carraro, che ha assistito allo spettacolo dopo aver presieduto la messa nella parrocchia del centro storico intitolata a San Martino vescovo, concelebrata da tutti i parroci e curati che hanno prestato servizio nella parrocchia. «Ringrazio il vescovo per aver accolto l’invito ad essere con noi, oggi, e con lui tutti i religiosi che in passato hanno prestato, come parroci o curati, il loro servizio qui», ha detto prima della messa don Valerio, sottolineando la grande partecipazione della comunità. La chiesa, infatti, non è riuscita a contenere tutta la gente che ha seguito il rito liturgico, cui hanno presenziato anche l’amministrazione comunale pressoché al completo e le massime autorità militari del territorio. «Mi permetto di sottolineare la presenza di due religiosi», ha detto padre Flavio prima di iniziare la celebrazione, «don Bruno, de La Nostra Casa, che ci ricorda il significato dell’accoglienza e del non dimenticare chi ha bisogno del nostro aiuto; e padre Pio, padre Guardiano del santuario della Madonna del Frassino. La figura della madre di Gesù ci è sempre cara e preziosa». Padre Carraro ha quindi salutato le due corali che hanno accompagnato la messa, in particolare quella dei giovani, che ha accompagnato il suo ingresso con le note dell’ultima giornata mondiale della gioventù. Nell’omelia il vescovo di Verona ha ricordato il percorso umano e religioso del patrono di Peschiera, «che scelse di seguire la chiamata e la strada di Gesù, senza mai tirarsi indietro. Un esempio di ciò che oggi si fatica a fare. Perché, diciamocelo francamente, quante volte si pensa al Signore che non si fa sentire, che non interviene. I giovani chiedono spesso che senso abbia vivere». «Il Signore, però, ha indicato la risposta», ha detto il vescovo, «è nel vangelo, nei sacramenti. Certo, il percorso proposto è difficile, meno allettante delle tante campane che giungono al nostro orecchio: basti pensare alla televisione. Quelle, però, sono campane stonate, perché la vita vera é diversa dalla tv, è fatta anche di sofferenza, nostra e altrui. Ma è solo questa la vita che ci prepara a varcare la porta per iniziare l’altro viaggio che ci attende». «Spegnete ogni tanto la televisione, leggete un libro, andate a trovare chi soffre, date aiuto a chi ne ha bisogno. Impegniamoci, insomma», ha invitato il vescovo Carraro, «a vivere come ci chiede il Signore. Come ha fatto San Martino. Perché quello che manca, oggi, è proprio questo, il coraggio, direi profetico, di testimoniare nella quotidianità la nostra fede». «La presenza del vescovo ha contribuito a rendere ancora più significativa questa ricorrenza», ha commentato Barbara Vacchiano, assessore alle manifestazioni, «siamo particolarmente felici per la grande partecipazione, direi inaspettata, che ha accompagnato i diversi momenti di questi tre giorni. Credo che continueremo a festeggiare così il patrono, anche con lo spettacolo pirotecnico finalmente vissuto e apprezzato, più di quanto non possa avvenire d’estate, soprattutto dai nostri concittadini». Oggi è l’ultimo giorno di questa festa; alle 17, dopo il concerto di Marco Attard e la Rugantino band in piazza San Marco, saranno accese le luminarie di Natale. In sala Radetzky, invece, avrà luogo il concorso tra i ristoratori locali per determinare il piatto tipico del paese, a base di anguilla, il pesce che compare sullo stemma del Comune.

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