I sindaci del Garda, riuniti su iniziativa della Comunità nella sede di Gardone Riviera, hanno detto di no alla ventilata ipotesi di immettere l’acqua dell’Adige nel lago.Nell’incontro si è analizzata la situazione idrica del bacino e, dinanzi all’ipotesi di utilizzare nei mesi autunnali l’acqua dell’Adige mediante la galleria Mori-Torbole (che collega il fiume al lago), per fare serbatoio nel Garda in vista della stagione irrigua 2008, gli amministratori hanno espresso un fermo diniego: la qualità e la temperatura delle due acque sono troppo diverse per essere «mischiate» senza creare scompensi all’ecosistema.Presente il direttore dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), ingegner Luigi Mille, sono state prese in considerazione altre ipotesi, sia nell’immediato che nel medio-lungo periodo.A breve si è valutata la possibilità di chiedere alle autorità trentine, tra fine agosto e settembre, un rilancio straordinario di acqua dai laghi di Ledro e Molveno. Proposta che viene dal segretario della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa, e che i sindaci sono parsi disponibili a sostenere.Un dato significativo, è stato ribadito dal direttore Aipo: in una massa d’acqua gardesana di 50 chilometri cubi, il quantitativo di risorsa idrica «manovrabile, utilizzabile e soggetto ad oscillazione idrometrica» rappresenta circa l’1%. In altri termini, su una profondità media di 135 metri l’escursione massima sullo zero idrometrico è di circa 130 centimetri. E l’emergenza continua.
Respinta l’ipotesi di immissioni dal fiume: danneggerebbero l’ecosistema
L’acqua dell’Adige nel lago? I sindaci riuniti bocciano l’idea
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