sabato, Aprile 27, 2024
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Richard industriale tedescodi successo vendevapompe a tutta Europa.
Si innamorò di Gardonee costruì Villa Alba

Langensiepen, il velo dell’obliosui Buddenbrook del Garda

Villa Alba – l’edificio monumentale di maggior rilievo di Gardone Riviera costruito da privati – venne acquistata sulla fine degli anni Cinquanta dal Comune per la somma di 86 milioni, grazie alla fideiussione di alcuni gardonesi che ritennero di destinarla a uso pubblico unitamente al parco.Fu edificata dall’industriale tedesco Richard Langensiepen che s’innamorò di Gardone dopo avervi soggiornato prima del 1899 con la moglie Paula Budenberg. Era sulla cinquantina, essendo nato a Bielefeld (Vestfalia) nel 1847, ed era un uomo colto, oltre che di grandissimo successo economico. Aveva aperto nel 1872, vicino a Magdeburgo, una fabbrica con fonderia per produrre pompe di ogni genere. Il successo fu tale che pochi anni dopo fondò a San Pietroburgo la “Langensiepen & Co” conquistando rapidamente una posizione di primo piano sul mercato russo.Le aziende Langensiepen, quando Richard approdò a Gardone, contavano circa 500 dipendenti che diventeranno ben 1.800 nel 1914, alla vigilia della Grande Guerra. Nel 1905, in seguito a un incendio, fu abbandonata la fabbrica di Magdeburgo e vennero aperte filiali nelle principali città russe (Mosca, Riga, Odessa, Kiev, Wladiwostok, ecc.) con l’esclusività non solo della produzione e vendita di pompe di vario genere, ma anche della fornitura dell’equipaggiamento da campo dell’esercito russo.La salute cagionevole del figlio Franz, sofferente di malattia polmonare, rese necessaria una dimora in un clima temperato e, avendo trovato quello di Gardone particolarmente favorevole, Richard Langensiepen acquistò dal dott. Rohden nel 1900 l’edificio settecentesco a lago dotato di vasto appezzamento di terreno, trasformato poi in Villa Ruhland, così chiamata per essere Land der Ruhe, zona del riposo, della tranquillità. Successivamente comperò l’uliveto a monte dove farà costruire Villa Alba e altri terreni con estensione di almeno 70.000 mq (anche nella zona di Pernighe). Nel 1900 fece ristrutturare dall’architetto Heinrich Schäfer la dimora settecentesca e non lontana, direttamente a lago sulla piccola darsena, volle la Ruhlandturm, o Torre Ruhland, in stile eclettico (poi Torre San Marco di Gabriele d’Annunzio) assurta nelle cartoline fra gli emblemi del Kurort, abitata dal figlio Franz, ancora scapolo, che l’abbandonò dopo il drammatico terremoto del 30 ottobre 1901. La Torre era collegata a Villa Ruhland da un viale di rose.Il geniale capitano d’industria pensò anche a una nuova dimora sontuosa – poi chiamata Villa Alba -, circondata da un parco di trenta mila metri quadrati, un tempo all’inglese; la tradizione locale vuole fosse destinata ad accogliere l’imperatore Guglielmo. Il progetto fu avviato nel 1904 dall’arch. Schäfer poi affiancato dall’arch. Friedrich Zawar, giunto dalla Germania. Si tramanda che Schäfer abbia dimorato circa otto mesi ad Atene, per volere del committente, al fine di studiare i monumenti dell’Acropoli. Sorse così, dopo cinque anni di lavori, la scenografica dimora ultimata nel 1909.Dopo la realizzazione delle proprietà sul Garda, la conduzione delle industrie passò sempre più al figlio Max, mentre Franz, per ragioni di salute, visse a Gardone trovando occupazione nella vivaistica e gestendo in particolare lo “Stabilimento di Orticoltura Bolina di Gavardo”.Lo stesso capofamiglia Richard Langensiepen, pur non trascurando gli affari in Russia (acquisì anche un’industria chimica in Lettonia, a Riga, per la produzione del carminio esportato nel Medio Oriente), trascorse ogni anno molti mesi a Gardone; nell’aprile del 1905 fu anche conferito alla moglie Paula un “Diploma di Menzione Onorevole” firmato dall’assessore comunale di Gardone ing. Angelo Fuchs. Pochi anni dopo, nel 1907, Richard Langensiepen ebbe dallo Zar il titolo di “Kaiserlich-russischer Kommerzienrat”, Consigliere di commercio imperial-russo, onorificenza assegnata a pochissimi stranieri; il suo prestigio fu tale che ottenne il diritto in Russia di agganciare il vagone-salone ferroviario personale a qualsiasi treno.Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, i Langensiepen furono espropriati di tutti i beni in Russia, valutati attorno agli otto milioni e mezzo di rubli. A quella prima perdita fece poi seguito, quattro anni dopo, nel 1918, quella dei possedimenti di Gardone Riviera e dintorni, sequestrati dal Governo italiano come proprietà di ex nemici. A causa del crollo economico si ritirarono nella Brisgovia (Freiburg im Breisgau) per essere vicini al figlio Max che aveva proprietà nei pressi di Zurigo dove Richard morì il 4 luglio 1920.Il nome dei Langensiepen non è tramandato a Gardone Riviera da nessuna memoria pubblica. Furono benefattori della comunità e meritevoli di aver arricchito la cittadina di un imponente edificio monumentale da decenni praticamente in abbandono e dall’incerto futuro, ora in fase di ristrutturazione dopo i danni del terremoto. Anche per loro è calata l’ingratitudine dell’oblio.

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