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Notificati i ricorsi contro la possibile apertura della galleria Adige-Garda

Livelli del lago

Sono stati depositati oggi, dall’avvocato Franco Mellaia, i ricorsi al TAR del Lazio e al Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma, per l’annullamento, previa sospensione, del Decreto del Commissari Delegato per l’emergenza idrica Bernardo De Bernardinis n. 33 del 20.3.2008.I ricorsi, notificati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (da cui il Commissario dipende), al Comune di Peschiera dG/ e alla Provincia Autonoma di Trento (stante la titolarità demaniale esclusiva sul fiume Adige), nel merito richiedono l’accoglimento delle seguenti conclusioni:- compete alla Comunità del Garda, in forza della sua funzione rappresentativa, designare il rappresentante dei Comuni rivieraschi del Lago di Garda da inserire quale membro permanente del Gruppo Istituzionale e della Cabina tecnica di Regia di cui al decreto commissariale n. 33 del 20 marzo 2008; da quasi 50 anni la Comunità, per il tramite del rappresentante designato dall’Assemblea, ha sempre partecipato alla Commissione Ministeriale per la regolazione dei livelli del Garda, istituita con Decreto nel 1965, recentemente richiamato dalla delibera dell’Autorità di Bacino del Po n. 9/2002;- la galleria Adige-Garda (alias Mori-Torbole) è uno scolmatore cui compete, esclusivamente, la funzione di decapitare le piene del fiume Adige allorché, nel superiore interesse della sicurezza idraulica del veronese per causa di forza maggiore, si imponga la diversione di bacino idrografico;- sostenere l’ipotesi alternativa che vedrebbe bypassato il Benaco, con riferimento diretto all’asta dell’Adige e al canale industriale (Biffis) che si diparte da esso per servire in sequenza le centrali idroelettriche di Ala (TN), Bussolengo, Chievo e Sorio (VR) ed il cui utilizzo promiscuo potrebbe corrispondere egregiamente alle esigenze irrigatorie della pianura, direttamente e senza passare dal Garda.Inoltre è stato promossa istanza di sospensione in dipendenza dei motivi che sorreggono i ricorsi, anche in forza del principio di precauzione.In merito alla notizia che venerdì 17 scorso il Commissario avrebbe ritirato il Decreto e lo avrebbe riemanato con modifiche, il Presidente Frau sottolinea che quasi due mesi fa, il 28 marzo, era stato formalmente richiesto dalla Comunità, al Commissario di ritirare e modificare il Decreto in “autotutela”, onde evitare “un negativo conflitto giuridico-istituzionale tra la Comunità e l’ufficio del Commissario”.In particolare, il Presidente Frau desidera rimarcare quanto segue:- è il Comitato dei Comuni e gli Enti rivieraschi (COCEC) che, con l’ordine del giorno del 7 aprile 2008, ha dato formale mandato alla Presidenza di intraprendere ogni azione politica ed amministrativa ed impugnare il Decreto in sede giurisdizionale;- la situazione attuale del livello del lago è buona (a 113 cm sullo zero idrometrico con circa 70 cm in più dello scorso anno 2007), e questo si è verificato sopratutto per le piogge di aprile e maggio, ma anche perché, grazie agli incontri e agli accordi avvenuti in sede comunitaria con i consorzi irrigui, per 9 mesi si è risparmiata molta acqua, con deflussi dal lago molto inferiori sia alla media degli anni scorsi sia a quanto prevedono i disciplinari vigenti;- rivendico il merito della Comunità e dei Sindaci ad essa partecipanti di aver posto all’attenzione dell’opinione pubblica, degli operatori turistici e delle istituzioni l’esistenza di un provvedimento amministrativo (il Decreto del Commissario De Bernardinis) che, senza l’opposizione e i ricorsi della Comunità e dei suoi Comuni, sarebbe passato inosservato ed avrebbe costituito un precedente giuridico pericolosissimo per la salute delle acque gardesane.

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