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Don Luciano ora è monsignore. Paese in festa per la nomina del parroco a cappellano. La proposta è arrivata dal Vietnam, un Paese che il sacerdote aiuta

L’ultimo dono di Papa Wojtyla

Don Luciano De Agostini, parroco di Torri, diventa monsignore. Paese in festa attorno al suo parroco, di recente nominato cappellano del Papa, ovvero monsignore, proprio da quel Karol il Grande, il compianto Santo Padre, venerato da tutta la comunità cristiana mondiale. Uno degli ultimi atti di Giovanni Paolo II questa nomina, che ha ulteriormente consolidato il suo legame con Verona e con la sua provincia. Un filo diretto infine, quello con il Santo Padre, incontrato più volte da monsignor Luciano, che ha legato inscindibilmente il parroco di Torri non solo alla chiesa lacustre e italiana, ma anche a quella vietnamita. Già, perché la proposta di nomina per l’ormai ex «don» Luciano è arrivata da molto lontano. Ovvero, dal vescovo della diocesi vietnamita di Phat Thiet, monsignor Nicolas, per i «meriti acquisiti sul campo», com’è stato spiegato durante la messa. Così, a celebrare una vera e propria festa in onore del neo monsignore, c’erano le autorità civili e militari, le rappresentanze di tutte le associazioni presenti a Torri, dall’Avis, all’Aido, agli alpini, al circolo anziani, ai marinai, a suor Igina, responsabile della Casa del Padre di Torri, ai vertici delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto. Oltre al direttore della Caritas diocesana, don Maurizio, a celebrare la messa anche monsignor Andrea Bennati, prelato pontificio, e don Formenti, parroco di Bardolino e rappresentante, per la diocesi lacustre, del vescovo di Verona. Dal 1979 monsignor Bennati si adopera per aiutare le popolazioni vietnamite, da quando il governo italiano aveva inviato tre navi a recuperare circa mille profughi di guerra, fuggiti dal Vietnam. Centotrenta di questi profughi erano stati accolti in Italia e monsignor Bennati aveva contribuito a inserirli nel tessuto scaligero, dando inizio a una serie di attività che vanno avanti ancora oggi. Il parroco di Torri, ancora quand’era responsabile della comunità parrocchiale di Terranegra, una frazione di Legnago, aveva iniziato ad aiutare Bennati in queste operazioni a favore di quel popolo. «Questa nomina», ha detto dal pulpito monsignor Bennati, «è davvero meritata e arriva per quanto don Luciano ha fatto per i fratelli vietnamiti. Da circa 17 anni mi sta dando una mano nell’opera di evangelizzazione e di aiuto concreto in quel paese. In Vietnam monsignor Luciano è amato e venerato, sia dalla gente che dalla chiesa. Il suo nome è perfino scolpito in una chiesa e in un asilo». «Grazie al suo contributo e a quello della sua famiglia, oltre che al denaro raccolto nella vostra comunità», ha proseguito monsignor Bennati, «monsignor Luciano è riuscito a far costruire due chiese, un centro giovanile e una scuola materna». Ma non è tutto. Il parroco di Torri da tre anni, ospita nella parrocchia lacustre una piccola comunità religiosa vietnamita, composta da quattro suore e due chierici. Già tre volte il vescovo di Phat Thiet, monsignor Nicolas Huynh Van Nghi, è venuto a Torri per ringraziare monsignor Luciano e consolidare i rapporti tra la chiesa lacustre e quella vietnamita. Durante la messa monsignor Luciano ha ricevuto i regali e le congratulazioni dei rappresentanti della comunità torresana. Il neo monsignore ha ringraziato e ha chiesto a tutti di pregare per le vocazioni. «E per me», ha aggiunto, «perché possa continuare a servire, al meglio possibile, la chiesa».

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