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Faustini: «Spazio al turismo intelligente»

Monti gardesani rilancio possibile

Si è concluso ieri, con visite a Cima Rest di Magasa (fienili, museo etnografico, osservatorio astronomico, ostello «Scoiattolo») e a Prabione (Centro Visitatori Parco) il convegno internazionale su «Aree protette e comunità locali per uno sviluppo sostenibile della montagna» organizzato dal Centro studi «Valerio Giacomini», con il sostegno della Comunità Parco e della Regione Lombardia. Gli incontri si sono tenuti nella sede staccata dell’Università statale di Milano, a Gargnano. Fitti gli interventi, pur in mezzo a numerose defezioni giustificate in genere da impegni sopravvenuti e improrogabili. Hanno, così, dato forfait l’assessore regionale Franco Nicoli Cristiani (sostituito dal dirigente regionale Gianni Ferrario) e l’assessore provinciale Giampaolo Mantelli (lo sostituiva Graziano Lazzaroni). Non sono intervenuti neppure Roberto Tortoli (sottosegretario al Ministero dell’Ambiente) e Luciano Caveri (parlamentare europeo e presidente del comitato italiano per il 2002 Anno internazionale delle Montagne). Non ha parlato Bernard Raymond, sindaco della città francese di Gap, nominata «Città alpina dell’anno» e in sua vece è intervenuta l’assessore al Turismo della città transalpina. Bruno Faustini, presidente della Comunità montana Parco dell’alto Garda, ha aperto i lavori, con un taglio chiaro: «Il nostro è un territorio dove è evidente la ricchezza, ma nel quale esistono pure aree arretrate: si va dai 65 metri del livello del lago ai 1976 di qualche montagna retrostante. Noi, qui, non cerchiamo il consumismo ma non si può restare nell’ambito di un’ideologica arretratezza. Bisogna intervenire a favore dell’agricoltura e verso forme intelligenti di turismo compatibile, consentire all’uomo di vivere in questa realtà, migliorando però la qualità della vita». Sulla lunghezza d’onda di uno sviluppo equilibrato si sono mossi molti relatori. Graziano Lazzaroni, della Provincia: «Abbiamo organizzato cinque convegni: uno in ciascuna delle cinque Comunità montane bresciane. Concluderemo con un’assise in città. Il mantenimento delle popolazioni in montagna? Siamo d’accordo, ma deve passare attraverso qualcosa di economicamente sostenibile. Con la riforma delle politiche comunitarie, le risorse che potranno essere investite in agricoltura saranno sempre meno: anche questa è una sfida». Molti interventi erano relativi a iniziative realizzate nei parchi naturali italiani. Per l’alto Garda, Nicola Gallinaro ha illustrato l’attività del Consorzio forestale della Valvestino che gestisce 5 mila ettari di territorio e raggruppa 4 comuni, la Comunità Parco e una cinquantina di soci privati.

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