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Il 6 e il 7 marzo prossimi, al Museo Civico, si illustreranno presente e futuro delle molte opere belliche dell'alto Garda Un patrimonio che in parte resta da scoprire e sarà valorizzato

«Obiettivo Forti», viaggio tra baluardi di pace

Hanno resistito alle cannonate e al passare del tempo, sono testimoni di guerra e, proprio per questo, il loro dev’essere un messaggio di pace. Le fortificazioni e le gallerie realizzati in tutto l’Alto Garda nel primo e nel secondo conflitto mondiale sono un tesoro ancora tutto da scoprire e da “sfruttare” (nel senso culturale del termine). Come? Per spiegarlo sono state organizzate due serate – il 6 e il 7 marzo – dal titolo «Obiettivo forti».A presentare i due appuntamenti, ieri, nelle sale della Rocca, c’erano Luigi Marino e Flavio Pompermaier, rispettivamente assessore alla cultura del comune di Riva e di Torbole, Adalberto Mosaner, assessore all’urbanistica di riva, Gianni Pellegrini, direttore del Museo Civico di Riva, Donato Riccadonna e Lodovico Tavernini dell’associazioni Riccardo Pinter. Nella prima delle due serate, verrà presentato il progetto di rilievo e mappatura delle gallerie che, presenti sul territorio alto gardesano, arrivano ad una lunghezza totale di diversi chilometri. Un “censimento” incompleto visto che il gruppo speleologico della Sat di Arco diretto dal dottor Marco Ischia – che si occupa dei rilievi – scopre nuovi camminamenti ad ogni escursione. Verranno poi presentate le pagine Internet del museo Civico, dedicate proprio ai forti e sarà proiettato il nuovo documentario (anch’esso “non definitivo”) di Mauro Zattera dal titolo «La Tagliata del Ponale». Altrettanto intensa la seconda conferenza, quella di venerdì 7 gennaio. Lodovico Tavernini illustrerà il progetto didattico del Museo Civico per far conoscere i forti ai ragazzi delle scuole. Per illustrare quanto questo aspetto sia importante, Tavernini ha snocciolato alcuni dati sulle presenze al Museo della Guerra di Rovereto o ai forti degli altopiani di Folgaria e Lavarone. Progetto didattico che parte dal presupposto sottolineato da tutti: forti e gallerie non diventeranno musei, ma saranno luoghi da visitare e da vivere grazie a guide preparate. Già numerose le prenotazioni di scuole lombarde e venete. Nella stessa serata, Donato Riccadonna presenterà la pubblicazione «I forti austrungarici nell’Alto Garda. Che farne?» che raccoglie gli atti del convegno svoltosi lo scorso anno a Trento, durante il quale il compianto Cesare Malossini annunciò la precisa volontà del comune di restaurare il forte Garda sul Brione. Restauro che il comune di Nago-Torbole ha già avviato al forte Superiore, che sarà destinato a scopi culturali e commerciali, anche con degustazioni enogastronomiche.

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