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La salvaguardia dell'ambiente punta su torrenti, rifiuti, traffico, alghe

Per Agenda 21 a Riva non va malissimo

Il consumo di cemento pro capite nel comune di Riva è sceso dal 463 chili del 1995 ai 364 del 2001: il valore è inferiore al dato provinciale. Il dato è contenuto insieme a decine di altri, nel rapporto sull’ambiente presentato l’altra sera al Villino Campi nel quadro delle iniziative di Agenda 21. Lo studio, che costituisce il punto di partenza per individuare nel concreto una serie di interventi da suggerire (l’Agenda 21 non fa facoltà di imporre) ad enti pubblici, industrie, operatori e privati cittadini per conseguire un miglioramento delle condizioni ambientali complessive. Il primo passo – illustrato appunto al Villino – è consistito nella raccolta presso disparatissime fonti (comune, provincia, camera di commercio, industriali…) dei dati disponibili: non si tratta quindi di novità assolute, ma di una marea di indicatori finora sparsi e quindi difficilmente consultabili, messi in fila uno accanto all’altro. Col consumo di cemento c’è l’analisi della qualità delle acque che ribadisce le pessime condizioni del Varone; la necessità di tenere sotto controllo la produzione di alghe nel Garda; la produzione di rifiuti solidi urbani stabile a 1,560 chilogrammi pro capite al giorno (superiore alla media comprensoriale 1,436, ed a quella provinciale 1,41) di cui solo un 15% viene riciclato (il decreto Ronchi prevedeva un 35% entro il 2001). Dall’analisi dell’aria emerge che dal ’98 almeno due volte all’anno la concentrazione di ozono supera il massimo accettabile fissato dal piano provinciale, nonostante i venti periodici che «spazzano» la Busa. Il consumo energetico pro capite dei rivani è di 2,57 tonnellate di petrolio equivalente (si tratta della quantità di energia ottenibile da 1 tonnellata di petrolio): positivo il fatto che l’80% dell’energia fornita in città sia costituita da metano che viene considerato una fonte pulita. Il dato rivano è meno della metà di quello comprensoriale (5,83) e di poco inferiore alla media provinciale (3,12). Fra gli effetti dell’intensa urbanizzazione turistica, Agenda 21 suggerisce di valutare l’inquinamento luminoso, dannoso per l’energia dispersa, per i disturbi all’habitat ed al sonno ed infine perchè complica l’osservazione astronomica, attività per cui il Trentino in complesso viene ancora giudicato apprezzabile. Martedì prossimo presso l’auditorium delle Sighele Agenda 21 organizza alle 20,30 un forum aperto a chiunque, interessato alle problematiche ambientali, possa suggerisce scelte operative e concrete.

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