giovedì, Marzo 28, 2024
HomeCulturaPindemonte voleva fare l’eremita qui
Il poeta a villa Maffei. «Sì dilettosa», scrisse, «scorre la vita...»

Pindemonte voleva fare l’eremita qui

Nato a Verona nel 1753, morto nel 1828, natura incline alla solitudine e innamorato della vita agreste, Ippolito Pindemonte fu col Monti e col Foscolo uno dei sostenitori del classicismo contro il romanticismo. Lord Bryon, del «celebre poeta di Verona» tracciò questo profilo: «È un ometto magro, dai tratti fini e piacevoli, dai modi buoni e gentili, dall'aspetto nell'insieme molto filosofico, d'una età sui sessant'anni o più. È uno dei migliori poeti viventi, un simpatico, piccolo vecchio signore». Discendente da nobile famiglia, imparentata coi Maffei, fece gli studi nel collegio San Carlo a Modena, dove fu tra i primi nella letteratura classica e nelle scienze metafisiche e morali, tanto che meritò il titolo di Principe dell'Accademia. Come pochi il «dolcissimo» Ippolito seppe gustare le gioie della vita campestre e della solitudine. Nel parco dei marchesi Maffei, in , ora parco Sigurtà, una lapide ricorda i suoi versi: «Sì dilettosa qui scorre la vita – Ch'io qui scrupolo avrei farmi eremita». Nella «Poesie campestri», composte ad Avesa, lodò «La Malinconia»: «Fonti e colline – chiesi a gli Dei: – m'udiro al fine, – pago io vivrò -… Melanconia, ninfa gentile, – la mia vita – consegno a te. – I tuoi piaceri chi tiene a vile, – ai piacer veri – nato non è…». A lui, che aveva iniziato il poemetto su «I Cimiteri», il Foscolo dedicò il superbo carme de «I Sepolcri», sicchè egli interruppe il suo poema e compose un'epistola dello stesso titolo foscoliano (1807). Sua ninfa Egeria fu Lèsbia Cidonia, ossia Paolina Grismondi, una delle più delicate poetesse di tutti i tempi. L'incontro col giovane Ippolito avvenne nella primavera del 1778: «Vive tuttavia qualche buon sacerdote – racconta Benassù Montanari – che sorridendo ricorda ancora il gran spasseggiare di Paolina a braccio d'Ippolito quando sereno era il cielo, lungo un doppio filar di arcipressi…» Ippolito Pindemonte fu, pressoché universalmente, giudicato nel suo tempo uno dei maggiori poeti viventi: ed era epoca che di poeti – a considerare solo i grandi – non fu avara. Un personaggio, che onorò anche Valeggio.

Nessun Tag Trovato
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video