martedì, Marzo 25, 2025
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Ingenti anche le spese sostenute per far fronte alle emergenze, 600mila euro: «Ora dallo Stato attendiamo i rimborsi». È il bilancio, provvisorio, stilato a Roè Volciano, Sabbio, Vobarno e Gavardo

Prima «stangata» da 75 milioni

Con l’accumularsi delle perizie emerge un quadro dei danni causati dal terremoto del 24 novembre ben peggiore di quanto di pensasse. I Comuni sono impegnati nei rendiconti, ma già Roè Volciano, Sabbio Chiese e Vobarno stimano danni tra i 50 e i 60 milioni, che aggiunti, ad esempio, ai 15 di Gavardo raggiungono la ragguardevole cifra di 65-75 milioni. E all’appello mancano altri paesi, a cominciare dal più importante Salò. Le stime, come dicevamo, non sono ancora del tutto complete, visto che c’è tempo fino al 10 gennaio per consegnare al Commissario attuatore Silvio Lauro le schede riassuntive dei danni. Ma intanto, mentre la nuova legge finanziaria varata a fine dicembre mette 30 milioni di euro a disposizione dei terremotati di Garda e Valsabbia, a Roè Volciano la stima dell’ufficio tecnico del Comune parla di oltre 11 milioni di euro di danni tra pubblico e privato, con cifra in aumento: «Per quanto riguarda invece la copertura delle spese per la fase dell’emergenza – spiega il sindaco di Roè Volciano Massimo Ronchi – a fine anno le abbiamo potute quantificare in circa 100.000 euro». A questo proposito, il doppio stanziamento da 10 milioni di euro ciascuno ad opera di Stato e Regione sembra poter bastare a coprire queste prime spese sostenute dai Comuni terremotati. Per Sabbio Chiese , dove la nota dolente è soprattutto la frazione di Clibbio, ma dove anche il capoluogo, le frazioni Pavone e Sabbio Sopra hanno avuto ingenti danni, le stime parlano di 22 milioni di euro di distruzioni: «Una cifra – commenta il sindaco sabbiense Rinaldo Bollani – già vicina al conto finale, anche se la consegna delle schede da parte dei privati non si è ancora conclusa: 8 milioni circa andranno sborsati per gli edifici pubblici danneggiati (scuola elementare e municipio in particolare), il resto per le case dei privati, mentre gli sfollati, tutti presso parenti, sono ancora 140». A Vobarno, sono ancora 175 le persone fuori casa, chi da parenti chi in appartamenti procurati dal Comune grazie alla disponibilità dei proprietari: «A Vobarno, dove gli sfollati sono ancora 182, si sono stimati danni per circa 25 milioni di euro tra pubblico e privato». Anche qui si è in attesa di concludere la raccolta delle schede per dare una quantificazione esatta delle cifre. Ma nel frattempo, si è presentato al Commissario attuatore il conto delle spese per la fase dell’emergenza: «Una prima quantificazione – spiegano in Comune – ammonta a circa 300.000 euro, dove la metà è stata spesa per le opere di messa in sicurezza degli edifici sia pubblici che privati, e 40.000 euro sono stati spesi per dare un alloggio agli sfollati». «Questa cifra, che ha dissanguato le casse comunali, dovrà venire dal primo stanziamento misto da 20 milioni di euro in arrivo da Stato e Regione. L’augurio è che i tempi dell’erogazione non siano troppo lunghi». Un conto complessivo che raggiunge i 600.000 euro in spese d’emergenza rimborsabili, ed i circa 57 milioni di euro di danni complessivi (anche se qui la quantificazione non è ancora completata), tra pubblico e privato; a questi vanno poi aggiunti ancora alcuni milioni di euro di danni minori in altri Comuni valsabbini (in particolare Preseglie per la frazione Gazzane), fino ad oltrepassare quota 60 milioni di euro. E se a Sabbio sono ancora inagibili S. Giovanni, S. Lorenzo e S. Martino (le chiese di Pavone, Clibbio e Sabbio Sopra), ed anche la Rocca presenta ferite profonde, a Vobarno il terremoto ha danneggiato anche il cimitero del capoluogo e quello di Carpeneda; a Roè Volciano infine, c’è il grosso problema della viabilità: col cedimento della galleria «Monte Castello» e la chiusura al traffico anche della galleria «La Guarda», l’intero traffico per la Valle Sabbia deve transitare per Tormini, Crocetta e Corona, e questo crea grosse difficoltà ai cittadini. Un’ultima notizia arriva invece dalla diga di Valvestino che ad ulteriori accertamenti, sollecitati dal Comune di Toscolano, è risultata in perfette condizioni, sia per quanto riguarda il manufatto che trattiene le acque che i versanti circostanti.

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