martedì, Maggio 7, 2024
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Da domani, nella frazione di Cisano, si tornerà indietro di cinquecento anni. A due passi dalle cartiere, tre serate ricordando un’antica tradizione

Rivive la stampa della Serenissima

In questo fine settimana, a Palazzo Cominelli di Cisano, frazione di S.Felice che si affaccia sul golfo di Salò, si terranno dimostrazioni pubbliche di stampe di matrici d’autore su quattro torchi costruiti da Agostino De Micheli, ex tornitore al Mollificio-Sidergarda, ora dipendente ospedaliero. Sarà un modo per ricordare come, più di 500 anni fa, ai tempi della Serenissima, a Portese ci fosse un tipografo, Bartolomeo Zani, che stampava la Bibbia, gli Statuti della Magnifica Patria, le opere di Dante, del Petrarca, ecc. Poi Zani ritornò a Venezia, dove aveva imparato il mestiere. Nella città lagunare si affermò Bernardino Celeri, un altro tipografo giunto dalla Valtenesi, e a Verona Antonio Uteletto. E nel 1517 Francesco Lechi, filosofo seguace di Duns Scoto, prima di diventare ministro generale dei conventuali, chiamò all’Isola del Garda Paganino dei Paganini, che arrivò portando i suoi grossi caratteri, necessari a pubblicare i libri. Zani ha inventato l’occhietto, la zona del recto della prima pagina di un volume in cui compare il titolo dell’opera. Lo ha fatto per la prima volta nel 1492 in una versione di “Farsalia” di Lucano. Più tardi Aldo Manuzio (in “Stazio”, 1502) trasformò l’occhietto in quello che oggi è chiamato frontespizio. «Intendiamo dedicare tre serate all’antica arte delle stamperie benacensi, ricordando così gli anni d’oro della Magnifica Patria – dicono gli esponenti della associazione De Portesio, che hanno programmato l’iniziativa -. Tecnici costruttori, stampatori d’arte, poeti e biografi rianimano le atmosfere di un passato glorioso. Una forte tensione per la cultura locale imprime al progetto un’attenzione al recupero e alla diffusione delle conoscenze storiche di questa terra lacustre. Portese fu sede nel XV e XVI della tipografia di Bartolomeo Zani, attiva negli anni a cavallo dei due secoli. Ebbe in carico, fra altri, su magnifico sigillo della Serenissima, la stampa degli “Statuti civili e criminali” della Magnifica Patria del 1489. Copie dei libri sono consultabili nelle prestigiose biblioteche di Venezia, Padova e Roma, ancora in attesa di riscontri dagli archivi locali. Di non minore interesse la presenza delle cartiere, condizione tecnica indispensabile per svolgere il lavoro, economicamente interessante per lo spostamento delle produzioni da Venezia. La necessità culturale di rivalutare il nostro patrimonio artistico ha permesso una tensione passionale in chi, generosamente, si è impegnato per l’allestimento e la realizzazione dell’iniziativa”. Agostino De Micheli, ex tornitore e geniale riscopritore delle tradizioni locali (ha fotografato e archiviato tutte le meridiane della zona, è andato a raccogliere le pietre dei broli, si è dato da fare per salvare alcuni vecchi pozzi dei cortili, ha recuperato una barca dei pescatori, la “Gelsa”, dotandola di una splendida vela, custodisce decine di tabarri), ha costruito quattro torchi col sistema tedesco (è il rullo superiore a tirare, anzichè quello sottostante), utilizzando anche legni di ciliegio, ulivo e mandorlo. Domani alle 18 con l’inizio della Festa di Cisano, all’interno di Palazzo Cominelli rinascerà in un certo senso l’antica stamperia. Il professor Alberto Balletti, docente di tecniche dell’incisione dell’Accademia belle arti di Venezia, terrà alcune dimostrazioni pratiche, sfornando copie delle matrici di Bartolomeo Zani. Saranno presenti Giuliano Guatta, Elio Zorzi e Bruno Muzzolini. Il replay, sabato e domenica, alla stessa ora. Il 29 verrà effettuata anche una dimostrazione di fabbricazione di carta artigianale a mano (lavorazione al tino a cura di Antonella Fanni). Alle 19.30 il prof. Dario Trento, docente a Milano, Accademia di Brera, condurrà il pubblico a una visita guidata alla mostra su Leonardo Cominelli, pittore e letterato. Simone Zuin, consigliere con delega al turismo, afferma che, con Elena Lombardi, assessore alla cultura, sta valutando la possibilità di coinvolgere i ragazzi delle scuole, utilizzando in futuro i torchi nei laboratori delle Elementari e delle Medie.

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