Salta la promozione del Garda

Per cercare di tirare un po’ su il lago di Garda, le Province di Verona, Trento, Mantova e Brescia avevano deciso di sottoscrivere un accordo di promozione turistica della durata di tre anni. La firma era fissata per l’11 agosto, lunedì, direttamente sull’isola del Garda di fronte a Gardone, con successiva conferenza stampa per pubblicizzare l’evento. Tutti pronti: l’assessorato provinciale al turismo di Mantova aveva già diffuso l’invito offrendo addirittura il trasporto collettivo sull’isola. Erano tutti entusiasti e sicuri, i «cugini» trentini e quelli lombardi, che l’appuntamento non sarebbe saltato per nessun motivo: la sinergia, già dalla prossima settimana, poteva iniziare a funzionare e doveva quindi essere ufficializzata. Lo fa per prima Verona diffondendo un comunicato sull’evento, segue a ruota Mantova che annuncia con tanto «piacere la conferenza indetta in occasione della firma dell’accordo di programma» premurandosi «di confermare la partecipazione per provvedere all’organizzazione del trasporto sull’isola». Lo stesso avviso parte da Trento e Brescia. Mercoledì salta tutto. Nel giro di 24 ore gli inviti diventano disdette. L’inghippo viene alla luce nel pomeriggio: all’opposizione provinciale veronese non par vero di poter annunciare a gran voce che «non se ne fa più niente, che è saltato tutto per colpa dell’assessore Bendinelli che non è stato in grado di arrivare puntuale alla firma programmata per lunedì». «È l’ultimo colpo basso di questa amministrazione», rincara la dose il consigliere diessino Nicola D’Arienzo, «che quanto a politica turistica fa acqua da tutte le parti. E se ne vedono chiaramente i risultati». «Cosa è successo stavolta? Semplicemente che qualcuno», sbotta D’Arienzo, «si è scordato di consultare il Consiglio, passaggio necessario per non dire fondamentale prima di andare a firmare questo accordo interprovinciale. È uno dei tanti ritardi che si aggiunge a quelli accumulati durante questa amministrazione, ritardi che hanno provocato effetti indecorosi per la nostra provincia. Come ci si può scordare», insiste il consigliere, «di un appuntamento tanto importante per la promozione del Garda in un momento in cui, tra l’altro, c’è grossa crisi per il turismo?». Il risultato è che la firma di lunedì, per colpa di Verona, salta: «Eravamo pronti», conferma la Provincia di Mantova, «ma sarà tutto posticipato perchè i veronesi hanno avuto qualche problema». Tradotto in burocratese su apposito comunicato: «L’appuntamento sull’isola del Garda, per motivi tecnici, è stato rimandato a settembre a data da stabilire». L’assessore attaccato, Davide Bendinelli, è fuori Italia. Il vice presidente Antonio Pastorello, a conoscenza dell’intera vicenda, lascia le dichiarazioni al presidente Aleardo Merlin. Che smentisce la sostanza dei fatti, raccontando una versione tutta diversa: «Nessuna negligenza ma, caso mai, necessità di fare le cose approfondendole ulteriormente, permettendo a tutti gli enti coinvolti di predisporre i passaggi previsti. Lunedì non ci sarebbe stata alcuna firma», dichiara sicuro, «ma solo l’annuncio del progetto cui le quattro Province stanno lavorando. Allora abbiamo pensato: perchè andare a dire che si farà questo e quello e non attendere, invece, il momento in cui il patto partirà realmente? Di parole siamo tutti un po’ stanchi, no? A settembre riconvocheremo questo incontro e metteremo la firma sotto a questo contratto interprovinciale con già individuate le attività di promozione per il Garda e le date di partenza». A insistere sulla «certezza» della sottoscrizione per lunedì, confermata dalle altre Province, Merlin nega: «Non mi pare proprio che si trattasse di mettere nero su bianco niente. Cosa andavamo a fare lassù? Ripeto, a presentare il progetto, soltanto quello». Poi, ci pensa su: «Almeno, a me risulta così».