lunedì, Dicembre 11, 2023
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I Serpelloni storici commercianti di Lazise

Cor­re­va l’an­no 1959 quan­do Ser­pel­loni da Vil­lafran­ca, classe 1939, com­mer­ciante di for­mag­gi e bur­ri decise di alle­stire la pro­pria ban­car­el­la nel sot­to­portego delle Pis­sa­role, fra piaz­za Cor­done­ga e via Gaffori­ni. Nel cen­tro stori­co di Lazise, a due pas­si dal munici­pio.

Natale Ser­pel­loni fu uno dei prim­is­si­mi com­mer­cianti ambu­lan­ti ad avviare il mer­ca­to set­ti­manale del mer­coledì nel dopoguer­ra. Con lui Mario Chiesa e Lino Pinali da Bus­solen­go, com­mer­cianti in stoffe e telerie.

“Fu un avvio qua­si per scher­zo — affer­ma Natale Ser­pel­loni — per­ché ven­ni a Lazise dopo appe­na due anni di inizio attiv­ità, nel lon­tano 1957. Pre­si in mano il ” ban­co” di for­mag­gi che fu di mio suo­cero. Anche mio padre era com­mer­ciante di for­mag­gi ma morì quan­do io ave­vo sola­mente nove anni. E fu il com­pianto vig­ile urbano Alear­do Ric­chel­li a con­vin­cer­mi. Mi disse: se rimani a fare il mer­ca­to tut­to il tem­po del­l’an­no il comune ti esen­ta dal­la tas­sa di plateati­co. E sono anco­ra qui.”

Cinquan­taquat­tro anni filati che Natale Ser­pel­loni, 74 anni ben por­tati, ogni mer­coledì, anche adesso che ha gira­to l’at­tiv­ità al figlio Michele ed alla nuo­ra, arri­va a Lazise per restare ” dietro al ban­co” a vendere for­mag­gi, bur­ri e salu­mi, Una attiv­ità avvi­atis­si­ma e fiorente che negli anni si è spe­cial­iz­za­ta e con­sol­i­da­ta. E l’af­flus­so al suo ban­co è con­tin­uo, inces­sante. Vi fan­no ressa non solo le mas­saie lacisien­si ma anche moltissi­mi tur­isti stranieri che han­no apprez­za­to nel cor­so degli anni la qual­ità dei prodot­ti caseari.

“Son pro­prio i tedeschi — sog­giunge Natale — a far­mi mag­giore pub­blic­ità. Com­pra­no soprat­tut­to il Parmi­giano Reg­giano e se lo por­tano a casa. E’ una sod­dis­fazione per me farne tan­ti pezzi. Poi se lo dis­tribuis­cono fra ami­ci e par­en­ti a casa loro.”

Da più di quar­an­ta anni i Ser­pel­loni si sono trasfer­i­ti nel­la piazzetta Bec­cherie. E da li non han­no alcu­na inten­zione di muover­si.

“Mio padre è attac­catis­si­mo a Lazise — spie­ga Michele Ser­pel­loni — per­ché d’es­tate, nonos­tante sia in vacan­za al mare, con mia madre Novel­la, a Lido Adri­ano, prende l’au­to e arri­va fino a Lazise per no perdere il mer­ca­to. Poi riparte per il mare. Ovvi­a­mente si gode la pen­sione. E’ un rito per lui vivere il mer­ca­to di Lazise.”

Lazise ha un mer­ca­to antichissi­mo e scrive Don Gio­van­ni Agos­ti­ni nel suo libro Lazise nel­la sto­ria e nel­l’arte : lo si intravede attra­ver­so la con­ces­sione di tolo­neo, fat­ta nel 983 dal­l’im­per­a­tore Ottone II°; ma la sua data di nasci­ta forse è molto più anti­ca.…. da prin­ci­pio adunque si tene­va il lune­di; poi, il mer­coledì, e, final­mente il giovedì. Con­tin­uò con pause più o meno lunghe, prodotte dalle guerre, fino alla metà del sec­o­lo scor­so.”

Oggi, dal pri­mo dopoguer­ra è fis­sato nel­la gior­na­ta di mer­coledì.

In questi giorni estivi, di mas­si­mo afflus­so del mer­ca­to, sono state pro­prio le casal­inghe lacisien­si, affezion­atis­sime avven­tri­ci del ban­co for­mag­gi di Natale, a pro­porre che a Natale ven­ga con­fer­i­to un riconosci­men­to pub­bli­co per il suo costante impeg­no di oltre mez­zo sec­o­lo a Lazise.

“E’ una buona inizia­ti­va — spie­ga il con­sigliere al com­mer­cio Ful­vio Ziviel­lo — e con­ti­amo di par­larne nel grup­po di mag­gio­ran­za. Un attac­ca­men­to così forte a Lazise, al suo mer­ca­to, alla sua gente non è cer­to da sot­to­va­l­utare. Intan­to al sign­or Natale i miei per­son­ali com­pli­men­ti. E con­tinui a venire a Lazise anche quan­do non vende il for­mag­gio, da tur­ista.”

Ser­gio Baz­er­la

 

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