sabato, Settembre 7, 2024
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Luigi Carcereri, barista-archimede, è deluso, ma ha già un nuovo obiettivo

Soffiata l’ideadella sfera-puzzle

Luigi Carcereri, 42 anni, titolare di un «american bar» a Peschiera, è il protagonista di una singolare vicenda. Da sempre appassionato di giochi da tavolo e puzzles, ha inesorabilmente perso il possesso di un importante progetto di sua invenzione. Ovvero: la sfera-puzzle chiamata «Sfera Ball», realizzata con le fattezze di un pallone da calcio.Carcereri è un grande appassionato di puzzle: ne ha realizzati di ogni forma e foggia, fino a migliaia di pezzi. All’inizio degli anni Novanta ebbe una singolare pensata: perché non creare un puzzle che si potesse sviluppare in tre dimensioni? L’idea fu concretizzata e battezzata con il nome di «sfera-puzzle». Si trattava di un puzzle tridimensionale da assemblare su di un intelaiatura sferica, con un numero di pezzi da due all’infinito. Carcereri, ritenendo che l’idea potesse essere interessante, registrò il brevetto alla Camera di Commercio di Verona. La pratica venne istruita all’ufficio centrale brevetti al Ministero dell’Industria, con verbale di deposito numero «VR92A000002». Dopo aver regolarizzato e protetto la propria idea, Carcereri cercò un importante contatto: presentò il progetto alla direzione centrale della Ravensburger, colosso germanico leader nel mondo dei puzzle e giochi similari. Ma l’azienda tedesca, con raccomandata a firma del referente Marlies Thestorf rispose, in sostanza, «no, grazie»; in sintesi: «non vediamo possibilità di includere questo apparecchio nel nostro programma. La ringraziamo per la fiducia e assicuriamo l’assoluta confidenzialità nel trattare delle idee e nella salvaguardia dei diritti d’autore».Lo stesso brevetto non venne poi rinnovato e dopo dieci anni decadde. Guarda caso, però, subito dopo la scadenza del brevetto, a distanza di qualche anno la Ravensburger lanciò sul mercato un nuovo prodotto: la «Sfera Ball», vero e proprio puzzle sferico tridimensionale, come l’idea di Carcereri. Il quale ora, fatica a non pensare che la «Sfera Ball» attuale sia figlia del suo personale progetto. Magari si è scoperto che l’invenzione non era più coperta da brevetto.Carcereri fa notare una piccola differenza meccanica: «Mentre il mio progetto prevedeva che il puzzle fosse montato su di un telaietto portante, quello tedesco invece si assembla senza nessun supporto, è in pratica di tipo auto-portante. Questa piccola differenza», annuisce Carcereri, «potrebbe essere di fondamentale importanza per la difesa del loro progetto. Non cambia nulla ma, a titolo documentale, può essere interpretata come differenziazione sufficiente per renderlo un progetto diverso dal mio».Ora il barista-inventore è già all’attacco di una nuova idea: un gioco di abilità su cui sta operando le ultime verifiche. «Ci lavoro di notte, dopo la chiusura del bar», spiega Carcereri, «e nei momenti di tranquillità». Vige il «top secret». Per non sbagliarsi.

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