venerdì, Maggio 3, 2024
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Col progetto internazionale Foralps si potranno monitorare est Veronese, Lago di Garda, Valpolicella e Valdadige. Installato sulla torre un radar che permette di prevedere i temporali violenti

Sul castello si «fiuta» la grandine

«Temporale in arrivo entro due ore, prevista grandine». L’avviso potrebbe arrivare via Sms entro un paio d’anni a tutte le persone interessate ad avere informazioni meteo puntuali e in tempo reale, oppure trasformarsi nell’accensione di un sistema di boe luminose che servono a chi è in mezzo al lago per correre ai ripari prima di trovarsi sopraffatto dalla tempesta. A mettere l’informazione in rete potrebbe essere il centro Arpav di Teolo, dopo aver decodificato i dati del radar che da qualche mese svetta sulla torre del castello.Valeggio, infatti, è stato scelto come sito ideale nell’ambito del progetto Foralps, inserito nel programma «Interreg III B Spazio Alpino» e che si rifà alla direttiva europea sulla risorsa acqua. Foralps prevede l’installazione di microradar meteorologici in Val d’Aosta, a Valeggio, in Friuli, in Slovenia vicino a Lubiana e nella Carinzia austriaca, in collaborazione con istituzioni austriache e slovene e, per quanto riguarda l’Italia, l’Agenzia regionale prevenzione ambiente Veneto. A coordinare lo studio sperimentale, che si concluderà alla fine del 2007, è l’Università di Trento. I radar in funzione nelle vallate alpine sono prototipi a scansione verticale realizzati dal Politecnico di Torino.Il radar di Valeggio esegue scansioni orizzontali per un raggio di 30 chilometri, coprendo il lago di Garda, in parte la Valpolicella e la Valdadige, l’est della provincia scaligera. Ha un costo di 30mila euro, è stato installato in giugno, ha superato il collaudo e a breve dovrebbe entrare a regime, garantendo la copertura 24 ore su 24. Gestirlo, se dalla fase sperimentale si passerà a quella permanente, dovrebbe costare tra cento e i 150mila euro l’anno. «Il nostro compito», spiega la dottoressa Francesca Predicatori, responsabile dell’unità operativa agenti fisici dell’Arpav di Verona, «è quello di fare un’analisi del rapporto costi benefici di questo potenziale servizio. Abbiamo identificato i probabili utenti, inviato questionari e raccolto già parecchie risposte».In sostanza si tratta di capire la ricaduta, in termini di agrometeorologia ad esempio, o per la navigazione, di un servizio di “nowcasting”, ovvero di previsioni degli eventi atmosferici su scala locale e in tempi ristretti, al massimo 24 ore.«L’area veronese prescelta», riprende la Predicatori, «è considerata una delle più grandinigene: ci sono in media 40 temporali all’anno, 30 grandinate». La formazione di un temporale è rapida, un paio d’ore, e calcolarne l’arrivo e l’intensità non è possibile con il radar del centro meteorologico di Teolo, valido invece per le previsioni su vasto raggio. Quello di Valeggio, dunque, andrebbe ad integrare il sistema.I questionari sono stati forniti ad alcune società autostradali, alle società veliche, al Consorzio difesa produzioni agricole. «Proprio dagli agricoltori», spiegano nella sede veronese dell’Arpav dove ieri mattina era in corso una riunione operativa del progetto, «arriva il maggior interesse per questo genere di servizio di previsione. La previsione delle precipitazioni, ad esempio, consentirebbe di razionalizzare i trattamenti delle coltivazioni». Per quanto riguarda il lago di Garda, un valido sistema di allerta potrebbe tenere a terra o far rientrare in tempo chi vuole navigare, oltre che mettere in preavviso le forze di primo intervento. Per quanto riguarda i radar collocati nelle vallate alpine, questi darebbero importanti indicazioni principalmente per la gestione delle risorse idriche.

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