venerdì, Aprile 19, 2024
HomeAttualitàTuristi a cavallo sulle antiche vie
Sentieri e mulattiere saranno recuperati: si impegnano la Comunità montana, Gargnano e Toscolano. Progetto ippovia: nove tappe con partenza e arrivo a Salò

Turisti a cavallo sulle antiche vie

Cresce l’interesse verso il turismo a cavallo, il cosiddetto ippoturismo, e con esso le iniziative che tendono a renderlo più facilmente praticabile. Un paio, particolarmente significative, sono allo studio sull’alto Garda e – se per quella maggiore ci sarà da attendere – per quella più semplice la fase del decollo è imminente. Si tratta di alcuni interventi modesti ma essenziali sulla viabilità secondaria, quella meglio indicata per il passaggio dei cavalli: mulattiere, carrarecce, sentieri. Spesso, però, queste che in passato costituivano vere e proprie vie di comunicazione, vanno ormai scomparendo, ingoiate dal bosco. Inoltre, spesso cavalli e cavalieri sono costretti a transitare nei centri abitati. Ecco perché Giovanni Zambiasi, della scuderia Castello di Gaino (proprio sotto il Monte Castello), ha coinvolto nell’azione la Comunità montana ed i comuni di Gargnano e di Toscolano Maderno. «Necessita anzitutto verificare i punti nevralgici della viabilità abbandonata e, in alcuni casi procedere alla pulitura e al recupero di stradine e sentieri. In altre circostanze sarà opportuno creare veri e propri by-pass, evitando così di attraversare qualche frazione montana», spiega Zambiasi. I lavori dovrebbero iniziare già nelle prossime settimane. Ma, oltre a questa pur importante iniziativa, ve n’è un’altra in cantiere, di dimensioni ben più consistenti: si tratta della futura «Ippovia del Garda» che dovrebbe, tra le altre funzioni, avere quella di fornire sbocchi alle centinaia di cavalieri che percorrono la Valtenesi e a tutti coloro che, in breve tempo, possono portarsi sul Garda con la macchina e il carrello per il cavallo. Lasciata la vettura, l’appassionato potrà proseguire a cavallo, lontano dal traffico e senza che sia indispensabile la presenza di una guida. L’Ippovia del Garda fa parte di un programma più esteso ed ambizioso, redatto su iniziativa della Comunità montana Parco dell’alto Garda, denominato «Il turismo diffuso». Ovviamente, il passaggio sarà possibile anche ai tradizionali escursionisti e agli amanti della mountain bike. Questa rete di sentieri avrà sbocchi sull’esterno del territorio gardesano, verso Treviso Bresciano e verso Ponte Caffaro, permettendo in questo modo di raggiungere la Valsabbia, la Valcamonica e il Parco dell’Adamello. L’azione di pungolo viene svolta, oltre che dallo stesso Zambiasi, anche da Marco Zani (in Valle Sabbia) e Valentino Bronzin (Valle Camonica). Il progetto definitivo per l’ippovia del Garda (realizzazione prevista per il 2005) è stato steso da Elisa Carturan e Michele Capretti, per conto del Consorzio Forestale della Valvestino. Il tracciato è organizzato in nove tratti, che possono essere percorsi in meno di cinque giorni, ma è possibile ricorrere a sentieri alternativi, per ridurre la lunghezza del tragitto. La successione dei tratti prevede la prima fatica tra Renzano di Salò e il Passo dello Spino (km. 13,5). Quindi dal Passo Spino a Gaino (km. 12,5), Gaino – Costa di Gargnano (km. 15), Poi a Prabione (km. 13,5), Stalla Corva (km. 16,5), Persone (km. 14,5), Passo Cavallino della Fobia (km 15,5), Gaino (km 19,5) e conclusione dell’anello con l’arrivo a Renzano (km 17). In complesso un giro di quasi 140 chilometri. Il progetto per l’ippovia è complesso e prevede la messa in opera di staccionate, realizzazione di cunette, tubazioni, potatura siepi, messa in opera di gabbionate e anche la posa di un pontile rustico. Quanto all’aspetto finanziario, la spesa prevista (comprensiva di spese tecniche di progettazione e Iva) è di poco meno di 140 mila euro. Si legge nella premessa al progetto: «L’ippovia è stata studiata come un percorso ad anello che attraversa buona parte del territorio gardesano tra piccoli paesi e nuclei rurali, emergenze culturali della tradizione e di nuova costituzione, il tutto realizzato in uno scenario che si snoda tra panorami arricchiti dagli specchi lacustri del lago di Garda e di Valvestino, dai boschi dell’alto Garda, dai prati e dai pascoli, dalle cenge rocciose delle alte quote e talvolta dagli incontri inaspettati con la fauna locale».

Articolo precedente
Articolo successivo
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video