lunedì, Ottobre 7, 2024
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Ieri è stato coperto quasi tutto il bacino

Un Garda inconsueto immerso nella nebbia

Era un Garda diverso quello che ieri…non si vedeva. Studenti e lavoratori che scendevano da Tignale o Tremosine, ma anche dall’entroterra gargnanese o di Toscolano e, ancora più a sud, di Gardone, al posto del blu dell’acqua hanno potuto osservare un grigio plumbeo. La fascia di nebbia saliva dal livello del lago fino a poco più di 300 metri di altezza. Sopra, il sole inondava le collinee. Sotto l’umidità metteva tristezza. Non è una novità, e per averne conferma basta parlare con qualche pescatore, che ricorda episodi simili in anni lontani, quando lo stesso fenomeno si riproponeva ciclicamente. Però, una giornata grigia come quella di ieri i gardesani non la sopportavano da tempo. Non ha fatto eccezione Limone: dal Municipio si stentava a vedere il lago, lì di fronte. Ma anche parlando della parte più settentrionale del Benaco, non si può dire che la nebbia sia una novità assoluta. A dimostrarlo gli annali delle cronache sportive offerti da Domenico Fava, ricercatore e appassionato di storia locale. Si riportano episodi che, quando accaddero, fecero scalpore. L’11 marzo del ’90, i giocatori della Limonese e dello Storo rientrarono negli spogliatoi del Centro polisportivo di Limone, dopo che l’arbitro aveva accertato con i capitani che non si individuavano contemporaneamente le due porte. Partita sospesa per nebbia, dunque, a 20 metri dal lago. E prima ancora, nel campionato 84/85, Benacense e Sondrio furono costrette a tornare a casa a metà incontro: si giocava a Riva.

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