venerdì, Settembre 29, 2023
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Una superstrada per il footing

Sono poco più di sette chilometri di asfal­to. Da cinque anni sono per­cor­si soprat­tut­to da ciclisti e da famigli­ole che amano il foot­ing la domeni­ca. Di auto nem­meno l’om­bra. Eppure quei sette chilometri avreb­bero dovu­to fisi­ca­mente col­le­gare Desen­zano-Sirmione con Castel­n­uo­vo e la provin­cia veronese, sec­on­do un prog­et­to orig­i­nario risalente al 1988 che seg­na­va la vari­ante alla statale 11 tra Bres­cia e Verona. Un’­opera incom­pi­u­ta, almeno per ora, per­ché la tan­gen­ziale si fer­ma alla roton­da di San Mar­ti­no del­la Battaglia, alle porte di Sirmione. Il resto del­la super­stra­da, come si dice­va, pros­egue fino a Roviz­za di Sirmione e li si inter­rompe. Come tante altre opere pub­bliche di un’I­talia dis­senna­ta e dis­or­ga­niz­za­ta, con sper­pero di denaro pub­bli­co ma con nes­sun respon­s­abile a finire sul ban­co degli impu­tati. C’è ora una notizia da pren­dere però con le pinze. La pre­cisa , vicepres­i­dente del­la Provin­cia di Bres­cia: «La soci­età R.P.A. di Verona, azien­da leader di ingeg­ne­r­ia, ha pre­sen­ta­to il prog­et­to, il cui cos­to è sud­di­vi­so a metà tra Provin­cia di Verona e di Bres­cia (25.800 euro)». «Il prog­et­to», pre­cisa Paroli­ni «prevede la costruzione di una bretel­la a Roviz­za, per impedire che il trac­cia­to l’at­tra­ver­si nel­l’abi­ta­to e nei vigneti; la bretel­la si immet­terà poi sul­la statale poco pri­ma di Peschiera. Suc­ces­si­va­mente, si dovrà costru­ire il trat­to fino a Castel­n­uo­vo. La ha stanzi­a­to oltre un mil­ione di euro per il trat­to di com­pe­ten­za». Attual­mente tut­to il traf­fi­co veico­lare con­fluisce a Colom­bare di Sirmione, con notev­ole scari­co di gas inquinan­ti da parte dei mezzi pesan­ti e delle altre migli­a­ia di auto pri­vate che cir­colano sul­la statale. Ma se Sirmione piange, Cav­al­caselle non ride. Cinque anni fa un comi­ta­to di cit­ta­di­ni com­mis­sionò uno stu­dio sul­l’in­ten­sità del traf­fi­co lun­go la mar­to­ri­a­ta statale che ne attra­ver­sa l’abi­ta­to, soprat­tut­to dopo l’aper­tu­ra del­la super­stra­da per Affi. Ne venne fuori un’im­pres­sio­n­ante sequela di risul­tati neg­a­tivi. Una cor­ag­giosa denun­cia recepi­ta anche dagli ammin­is­tra­tori di allo­ra, in cui ven­nero mes­si in risalto i peri­coli dei gas di scari­co, del­la peri­colosità dei mezzi pesan­ti. Punte di 1.300 veicoli nelle ore più traf­fi­cate in entram­bi i sen­si di mar­cia. Anche Cav­al­caselle e Castel­n­uo­vo si trovano in una situ­azione dram­mat­i­ca, sen­za uno sboc­co. Almeno per ora. Nel­l’ot­to­bre 1999 l’al­lo­ra asses­sore ai lavori pub­bli­ci del­la Regione dichiarò che «la tan­gen­ziale tra Roviz­za e Castel­n­uo­vo sarà costru­i­ta». Si trat­ta­va, però, di un affi­da­men­to d’in­car­i­co per la prog­et­tazione. E dopo tre anni non si è vista anco­ra all’­opera una sola rus­pa. Una stra­da che è atte­sa con ansia dal­la popo­lazione, ormai sfini­ta dalle lotte e dalle denunce avvi­ate, lac­er­a­ta dalle tan­ti mor­ti provo­cate dal traf­fi­co. Il prog­et­to del trat­to Rav­iz­za-casel­lo di Peschiera risale al 25 novem­bre 1992, cioè qua­si 10 anni fa. Prog­et­to che venne poi aggior­na­to al 17 dicem­bre 1994 per l’im­por­to di 25 mil­iar­di di lire, e resti­tu­ito all’Anas di Venezia il 16 luglio 1998 per l’ag­gior­na­men­to alle vigen­ti nor­ma­tive. Tem­pi bib­li­ci, insom­ma. A sua vol­ta l’Anas nel­l’agos­to del 1998 ha inter­es­sato la ad assumer­si l’onere di tale aggior­na­men­to, in con­sid­er­azione che la stes­sa regione ave­va for­ni­to all’Anas il prog­et­to orig­i­nario. Nel frat­tem­po, come si dice­va, i costi sono inevitabil­mente lievi­tati: dagli iniziali 25 mil­iar­di di lire si è pas­sati agli attuali 15 mil­ioni e 500 mila euro (30 mil­iar­di vec­chie lire). Un mil­ione di euro all’an­no in più. Il sec­on­do stral­cio di opere riguar­da il trat­to tra il casel­lo di Peschiera e la roton­da di Castel­n­uo­vo (altri 18 mil­ioni di euro). Queste opere uni­ta­mente a quel­la inter­es­sante Roviz­za e Peschiera era­no state inserite nel pro­gram­ma tri­en­nale 2000–2002 e rego­lar­mente finanzi­ate rispet­ti­va­mente con 12 mil­ioni e 20,7 mil­ioni di euro. Sen­za la real­iz­zazione di questi lavori gli abi­tan­ti di Cav­al­caselle e Castel­n­uo­vo saran­no costret­ti a res­pi­rare anco­ra per diver­si anni i gas tossi­ci. Sarebbe davvero inter­es­sante piaz­zare delle cen­tra­line per con­trol­lare la qual­ità del­l’aria.

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